Alta prevalenza di fibromialgia nella popolazione generale spagnola e impatto sulla funzione e sulla qualità della vita
Ricercatori spagnoli hanno condotto uno studio cross-sezionale per stimare la prevalenza della fibromialgia e confrontare alcuni dati epidemiologici e di qualità della vita nelle persone con e senza sindrome fibromialgica su un campione rappresentativo della popolazione spagnola.
Sono stati arruolati nello studio 2.192 persone di età uguale o superiore ai 20 anni, e sottoposti a interviste strutturate condotte da reumatologi formati per riconoscere diversi disturbi muscoloscheletrici.
L’intervista includeva screening ed esami, strumenti approvati per la misurazione della funzione ( HAQ ) e della qualità di vita ( SF-12 ), e domande sulle caratteristiche socio-demografiche e su sintomi muscoloscheletrici, mentali e generali.
Per i soggetti con dolore diffuso da più di 3 mesi è stato avanzato il sospetto di sindrome da fibromialgia, definita in base ai criteri di classificazione dell’American College of Rheumatology ( ACR ).
La prevalenza della fibromialgia in Spagna è del 2.4%. La patologia è significativamente più frequente nelle donne ( 4.2% ) che negli uomini ( 0.2% ), con un odds ratio ( OR ) per le donne di 22.5 soprattutto nella fascia di età compresa tra i 40 e i 49 anni.
La fibromialgia è più frequente nelle aree rurali ( 4.1% ) che in quelle urbane ( 1.7% ), con una OR per le aree rurali di 2.5.
È inoltre associata a un basso livello educazionale, a una bassa classe sociale e alla depressione riferita dai pazienti stessi.
I punteggi HAQ e SF-12 sono risultati significativamente più bassi nei soggetti con fibromialgia, nonostante gli aggiustamenti.
In conclusione, la sindrome fibromilagica ha un’alta prevalenza nella popolazione generale. È associata al sesso femminile, a comorbidità, all’età compresa tra 40 e 49 anni e all’ambiente rurale.
Le persone che rientrano nei criteri di fibromialgia mostrano un alterato funzionamento e una peggiore qualità di vita. ( Xagena2008 )
Mas A.J et al, Clin Exp Rheumatol 2008; 26: 519-526
Reuma2008
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