Impiego degli inibitori della pompa protonica e rischio di frattura: modifica dell’effetto mediante blocco del recettore H1 della istamina


Non è noto perchè l’impiego di un inibitore della pompa protonica ( PPI ) sia associato a rischio di fratture osteoporotiche; l’evidenza di effetti diretti sull’assorbimento del Calcio o sugli osteoclasti negli esseri umani è debole o assente.
Tuttavia, l'aumento dei livelli di gastrina che ne derivano possono causare la produzione di istamina attraverso l'ipertrofia delle cellule enterocromaffini gastriche, che potrebbero portare alla perdita di massa ossea.

Ricercatori danesi hanno ipotizzato che gli antagonisti del recettore H1 ( H1RA ) utilizzati per le allergie sarebbero quindi in grado di ridurre l'effetto degli inibitori della pompa protonica sul tessuto osseo.

E’ stato quindi condotto uno studio caso-controllo basato su registri che ha riguardato 124.655 pazienti con fratture trattate a livello ospedaliero, abbinati in un rapporto 3 a 1 con soggetti di controllo senza fratture della stessa età e sesso.

E’ stata osservata una significativa interazione tra impiego di inibitori della pompa protonica e di antagonisti del recettore H1 e rischio di frattura in generale ( odds ratio aggiustato, aOR=0.92 ), ma non sul rischio di frattura dell'anca ( aOR=0.99 ).

E’stato riscontrato un cambiamento significativo dell'interazione per età ( p inferiore a 0.05 per entrambe le categorie di frattura ).

Come precedentemente indicato, il rischio di frattura era più alto negli utilizzatori degli inibitori della pompa protonica sia per le fratture in generale sia per le fratture dell'anca.

Indipendentemente dall’impiego degli inibitori della pompa protonica, gli utilizzatori degli antagonisti del recettore H1 avevano un minor rischio di fratture dell'anca rispetto ai non-utilizzatori ( aOR=0.86 ).

Da questo studio è emerso che gli effetti dell’inibitore della pompa protonica sull'osso possono essere guidati in parte da un aumentato rilascio di istamina per il fatto che l’aumentato rischio di frattura può essere modificato dagli antagonisti del recettore H1. ( Xagena2013 )

Abrahamsen B, Vestergaard P, Bone 2013; Epub ahead of print

Endo2013 Gastro2013 Farma2013


Indietro

Altri articoli

Le linee guida cliniche raccomandano l'Eparina a basso peso molecolare per la tromboprofilassi nei pazienti con fratture, ma mancano studi...


L'anemia e le trasfusioni di sangue sono associate a esiti sfavorevoli dopo la frattura dell'anca. È stata valutata l'efficacia del...


L'iperparatiroidismo primario ( PHPT ) contribuisce allo sviluppo e alla progressione dell'osteoporosi negli anziani. L'efficacia della paratiroidectomia per ridurre il...


Esiste una controversia sull'uso del cemento osseo nelle fratture dell'anca trattate con emiartroplastica. Sono disponibili solo dati limitati sulla qualità...


Sono state studiate le potenziali correlazioni tra fratture patologiche e prognosi tra i pazienti con osteosarcoma centrale primario di alto...


Rispetto alle donne bianche con osteoporosi, è stato riscontrato che le donne asiatiche con osteoporosi hanno un rischio più elevato...


L'uso dei glucocorticoidi orali e degli inibitori della pompa protonica è comune tra i pazienti con artrite reumatoide. Secondo i...


I bifosfonati sono efficaci nel ridurre le fratture dell'anca e le fratture osteoporotiche. Tuttavia, le preoccupazioni per le fratture atipiche...


È stato esaminato il rischio di fratture con l'uso di farmaci antireumatici modificanti la malattia ( DMARD ), statine, inibitori...


A livello globale, le fratture dell'anca sono tra le prime 10 cause di disabilità negli adulti. Per le fratture del...