Fulvestrant associato a Erlotinib può migliorare la sopravvivenza priva di progressione nel carcinoma al polmone non-a-piccole cellule EGFR wild-type


Uno studio ha mostrato che Fulvestrant ( Faslodex ) associato a Erlotinib ( Tarceva ) può prolungare la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) tra i pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con EGFR wild-type ( EGFR WT ), rispetto a Erlotinib da solo.

La monoterapia con inibitore di EGFR è stata associata a migliori esiti nei pazienti con tumore NSCLC con EGFR mutato, ma ci sono pochi dati riguardo al tumore NSCLC EGFR wild-type.

Precedenti studi di valutazione delle terapie combinate con EGFR non hanno portato a risultati superiori, ma recenti scoperte hanno rivelato le interazioni tra le vie di segnalazione di EGFR e del recettore dell'estrogeno ( ER ), che potrebbero potenzialmente modificare gli esiti.

Per questo studio di fase 2, i ricercatori hanno assegnato casualmente 106 pazienti con tumore NSCLC avanzato o metastatico a 150 mg di Erlotinib per via orale con o senza Fulvestrant per via intramuscolare 500 mg.
I pazienti eleggibili presentavano una malattia in progressione dopo uno o più regimi di chemioterapia, e non avevano ricevuto precedenti terapie dirette verso EGFR.

I risultati hanno mostrato che il tasso di risposta globale era del 16.4% e del 12.1%, rispettivamente, tra i pazienti trattati con l'associazione e con solo Erlotinib ( P = 0.77 ).

La sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) mediana è stata di 3.5 mesi tra i pazienti trattati con la combinazione rispetto a 1.9 mesi per il solo Erlotinib ( hazard ratio [ HR ], 0.86, IC 95%, 0.52-1.43, P = 0.29 ).

La sopravvivenza globale ( OS ) mediana era di 9.5 mesi per la combinazione contro 8.5 mesi per il solo Erlotinib ( HR=0.92, IC 95%, 0.57-1.48, P=0.74 ).

Una analisi di sottoinsieme non-pianificata ha tuttavia rivelato che i pazienti con EGFR wild-type trattati con la terapia di associazione presentavano una sopravvivenza libera da progressione significativamente prolungata con 3.5 mesi contro 1.7 mesi tra i pazienti trattati con Erlotinib in monoterapia ( HR=0.35, IC 95%, 0.14-0.86; P = 0.02 ).

La sopravvivenza globale mediana è stata di 6.2 mesi contro 5.2 mesi tra i pazienti trattati, rispettivamente, con la combinazione e con Erlotinib in monoterapia ( HR=0,72, IC 95%, 0.35-1.48, P = 0.37 ).

E' stato riscontrato che il 50% dei pazienti che erano EGFR wild-type erano anche positivi al recettore ormonale, contro il 9.1% dei pazienti con EGFR mutato ( P = 0.03 ).

La maggior parte degli eventi avversi è risultata limitata alla tossicità dermatologica o gastrointestinale di grado 1 o 2.
Gli eventi avversi di grado 3-4 più comunemente osservati sono stati: diarrea, rash, anoressia e/o affaticamento. ( Xagena2018 )

Fonte: Lung Cancer, 2018

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