Studio: HORIZONS-AMI: Eparina più un inibitore della glicoproteina IIb/IIIa rispetto alla monoterapia con Bivalirudina e stent a rilascio di Paclitaxel rispetto a stent di metallo nudo nell'infarto
Sono stati valutati gli esiti a 3 anni dello studio HORIZONS-AMI.
HORIZONS-AMI è uno studio prospettico, in aperto, randomizzato, intrapreso in 123 Centri in 11 Paesi.
I pazienti dai 18 anni in su erano eleggibili per l'arruolamento se avevano avuto infarto miocardico con sopraslivellamento ST ( STEMI ), si erano presentati entro 12 ore dalla comparsa dei sintomi ed erano stati sottoposti a intervento coronarico percutaneo primario ( PCI ).
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale, in un rapporto 1:1, a ricevere Bivalirudina ( Angiox, Angiomax ) o Eparina più un inibitore della glicoproteina IIb/IIIa (inibitore GPIIb/IIIa; randomizzazione farmacologica ) e, se ammissibili, sono stati assegnati in modo casuale in un rapporto 3:1 a ricevere stent a rilascio di Paclitaxel o stent di metallo nudo (randomizzazione a stent ).
L’analisi è stata per intention to treat.
Rispetto ai 1.802 pazienti assegnati a ricevere Eparina più un inibitore GP IIb/IIIa, i 1800 pazienti assegnati alla monoterapia con Bivalirudina hanno presentato una minore incidenza di mortalità per qualsiasi causa ( 5.9% vs 7.7%, differenza: -1.9%, hazard ratio, HR=0.75, p=0.03 ), mortalità cardiaca ( 2.9% vs 5.1%, differenza: -2.2%, HR=0.56, p=0.001 ), reinfarto ( 6.2% vs 8.2%, differenza: -1.9%, HR=0.76, p=0.04 ) e sanguinamento maggiore non-correlato a un intervento di impianto di bypass ( 6.9% vs 10.5%, differenza: -3.6%, HR=0.64, p=0.0001 ) a 3 anni, senza differenze significative nella rivascolarizzazione del vaso bersaglio guidata dall’ischemia, trombosi dello stent, o eventi avversi compositi.
Rispetto ai 749 pazienti che hanno ricevuto uno stent di metallo nudo, i 2.257 pazienti che hanno ricevuto uno stent a rilascio di Paclitaxel hanno avuto una minore incidenza di rivascolarizzazione della lesione target guidata dall’ischemia ( 9.4% vs 15.1%, differenza: -5.7%, HR=0.60, p minore di 0.0001 ) dopo 3 anni, senza differenze significative nei tassi di mortalità, reinfarto, ictus o trombosi dello stent.
La trombosi dello stent è stata elevata ( maggiore o pari al 4.5% ) in entrambi i gruppi.
L'efficacia e la sicurezza della monoterapia con Bivalirudina e dello stent a rilascio di Paclitaxel si sono mantenute a 3 anni per i pazienti con infarto STEMI sottoposti a intervento coronarico percutaneo primario. ( Xagena2011 )
Stone GW et al, The Lancet 2011; 377: 2193-2204
Cardio2011 Farma2011
Indietro
Altri articoli
Conservazione del sito di legame di Nirsevimab nella glicoproteina di fusione del virus respiratorio sinciziale in tutto il mondo tra il 1956 e il 2021
Nirsevimab ( Beyfortus ) è un anticorpo monoclonale con emivita estesa contro la proteina di fusione del virus respiratorio sinciziale...
Associazione tra Immunoglobulina per via endovenosa di mantenimento e prevenzione delle recidive nella malattia associata agli anticorpi della glicoproteina oligodendrocitaria mielinica dell'adulto
Studi recenti hanno indicato che il mantenimento con immunoglobuline endovenose ( IVIG ) possa rappresentare un trattamento efficace per prevenire...
Associazioni di sindromi demielinizzanti ed encefalitiche pediatriche con anticorpi diretti contro la glicoproteina oligodendrocitaria mielinica
Le indagini sugli anticorpi diretti contro la glicoproteina oligodendrocitaria associata alla mielina ( MOG ) si concentrano solitamente sulle sindromi...
Convulsioni ed encefalite nella malattia da anticorpi IgG anti-glicoproteina associata alla mielina versus malattia da anticorpi IgG anti-acquaporina 4
Gli anticorpi IgG anti-glicoproteina oligodendrocitica della mielina ( MOG-IgG ) sono sempre più spesso rilevati nei pazienti con demielinizzazione correlata...
Decorso della malattia e risposta al trattamento nei bambini con malattia recidivante associata agli anticorpi anti-glicoproteina oligodendrocitaria mielinica
Gli anticorpi anti-glicoproteina oligodendrocitaria della mielina ( MOG-Ab ) sono identificati in una serie di disturbi demielinizzanti negli adulti e...
Rischi ischemici ed emorragici connessi con due strategie antiaggreganti parenterali di confronto tra Cangrelor e inibitori della glicoproteina IIb/IIIa
La gestione ottimale dei farmaci antiaggreganti con intervento coronarico percutaneo ( PCI ) non è stata ben stabilita. Sono stati...
Mortalità a un anno per la Bivalirudina versus Eparina più trattamento opzionale con inibitori della glicoproteina IIb/IIIa iniziato in ambulanza per infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST
C’è incertezza riguardo ai potenziali benefici di sopravvivenza della Bivalirudina rispetto all'Eparina con l'uso di routine o facoltativo di inibitori...
Cangrelor riduce le complicanze ischemiche, con o senza inibitori della glicoproteina IIb/IIIa, nei pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo
La riduzione delle complicanze ischemiche conseguita con Cangrelor ( Kengrexal; USA: Kengreal ) nei pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo...
Glembatumumab vedotin, un coniugato anticorpo-farmaco, nel cancro al seno avanzato con espressione della glicoproteina NMB
La glicoproteina NMB ( gpNMB ), un marcatore prognostico negativo, è sovraespressa in diversi tipi di tumore. Glembatumumab vedotin è...
Efficacia di un vaccino con vettore rVSV che esprime la glicoproteina di superficie del virus Ebola
Un vaccino ricombinante a base di virus della stomatite vescicolare replicazione-competenti che esprime una glicoproteina di superficie dello Zaire Ebolavirus...