Nei pazienti in terapia HAART, i livelli basali di HIV RNA non sono in grado di predire la demenza HIV-correlata


Uno studio, coordinato da Ricercatori del Columbia University College of Physicians and Surgeons di New York, ha valutato se i livelli basali di HIV RNA a livello plasmatici e del liquido cerebrospinale, del TNF-alfa ( Tumor Necrosis Factor ), della chemochina MCP-1 ( proteina-1 chemoattrattiva dei monociti ), della MMP-2 ( metalloproteinasi-2 della matrice ) o del M-CSF ( fattore stimolante i macrofagi ) fossero predittori di demenza associata all’HIV, in una coorte di soggetti con infezione avanzata da virus dell’immunodeficienza umana.

Hanno preso parte allo studio 203 soggetti non-dementi con conta di linfociti CD4+ inferiore a 200/microl o minori di 300/microl, ma con disturbi cognitivi.

La demenza correlata all’infezione da HIV ed i disordini motori e cognitivi minori sono stati stimati in base ai criteri dell’American Academy of Neurology.

Dopo un periodo medio di follow-up ( osservazione ) di 20.7 mesi, il 36% dei soggetti ( n = 74 ) ha raggiunto l’endpoint della demenza associata ad HIV.
La demenza è risultata lieve nel 70% dei casi.

L’incidenza cumulativa di demenza associata ad HIV è stata del 20% ad 1 anno e del 33% a 2 anni.

La terapia antiretrovirale altamente attiva ( HAART ) era impiegata dal 73% dei soggetti al basale.

I livelli plasmatici di HIV RNA non sono stati rilevabili nel 23% dei soggetti, mentre i livelli di HIV RNA del liquido cerebrospinale non sono stati rilevabili nel 48% dei soggetti.

Dopo aggiustamento, il logaritmo in base 10 dei livelli di HIV RNA sia a livello plasmatico che del liquido cerebrospinale è risultato associato con il tempo di insorgenza della demenza HIV-correlata.
Il log10 dei livelli plasmatici del TNF-alfa ( hazard ratio, HR = 3.07; p = 0.03 ) e dei livelli di MCP-1 del liquido cerebrospinale ( HR = 3.36; p = 0.06 ) ha mostrato una tendenza ad essere associato con il tempo alla demenza HIV-correlata.

La mancanza di associazione tra i livelli basali, plasmatici e del liquido cerebrospinale, di HIV RNA e la demenza indicano che la terapia HAART può influenzare le dinamiche virali a livello del sistema nervoso centrale, riducendo i livelli di HIV RNA.
Pertanto nei pazienti trattati con HAART, i livelli basali di HIV RNA non sono in grado di predire la demenza associata ad HIV. ( Xagena2004 )

Sevigny JJ et al, Neurology 2004; 63: 2084-2090

Inf2004 Neuro2004


Indietro

Altri articoli

È stato compiuto uno studio per stimare il beneficio clinico dell’inizio della terapia antiretrovirale altamente attiva ( HAART ) rispetto...


L’incidenza del sarcoma di Kaposi, del linfoma non-Hodgkin e del tumore della cervice si è ridotta tra le persone affette...


Non sono disponibili in letteratura dati sulla sicurezza e l’efficacia a lungo termine della terapia antiretrovirale altamente attiva ( HAART...


Nell’era della terapia HAART, la diarrea in forma cronica è comune nei pazienti con infezione da HIV ( Human Immunodeficiency...


La sospensione temporanea della terapia antiretrovirale nei pazienti infettati dal virus HIV potrebbe ridurre gli effetti indesiderati ed i costi...


Uno studio ha valutato l’effetto della dislipidemia associata al regime HAART ( Highly Active Antiretroviral Therapy ) sul rischio cardiovascolare...


Ricercatori del Royal Perth Hospital in Australia hanno condotto uno studio allo scopo di valutare la frequenza ed il genotipo...


La terapia antiretrovirale altamente efficace ( HAART ) ha mostrato la sua efficacia in differenti popolazioni, ma i dati tra...


Lo studio coordinato dal DeBakey Veterans Affairs Medical Center di Huston è stato condotto allo scopo di determinare se la...


Una ricerca, compiuta dall’Italian HIV Seroconversion Study, ha valutato l’effetto dell’infezione con virus dell’epatite C ( HCV ) sulla progressione...