Anemia, il più comune effetto collaterale di Boceprevir e Telaprevir, antivirali ad azione diretta contro il virus HCV


L'anemia è di gran lunga l’effetto collaterale più significativo dei farmaci antivirali ad azione diretta tra i pazienti con infezione da virus della epatite C ( HCV ).

Su più di 1.400 pazienti statunitensi che hanno assunto un inibitore della proteasi nella pratica di routine per l'infezione cronica da virus HCV, più della metà ha sperimentato anemia, se trattati con Boceprevir ( Victrelis ) o Telaprevir ( Incivek; in Italia: Incivo ).

Attualmente, la triplice terapia con un inibitore della proteasi più Ribavirina e Interferone pegilato rappresenta lo standard di cura per i pazienti con epatite C cronica genotipo 1.

L’assunzione di Telaprevir è associata a gravi eruzioni cutanee; l’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), ha emesso un boxed warning ( avvertenza massima ).
Dei 1.082 pazienti dello studio che hanno assunto Telaprevir, 27 hanno presentato una grave forma di anemia, mentre in 5 pazienti si è mostrata una grave forma di rash.

Tra i 344 pazienti, trattati con Boceprevir, 6 hanno sviluppato una grave forma di anemia.

Questi dati sono stati raccolti da un Consorzio di 44 Centri accademici e 59 cliniche di comunità negli Stati Uniti, che hanno registrato tutti i pazienti trattati con questi farmaci.

In molti pazienti l’anemia è stata trattata principalmente riducendo i dosaggi della Ribavirina, sia nei pazienti con cirrosi e sia in quelli senza ( rispettivamente, 65% vs 54% ).

E’ stata impiegata la Eritropoietina ( o farmaci simili ) nel 13% dei pazienti cirrotici e nel 19% di quelli senza cirrosi.
Il 17% e l'8% dei pazienti, rispettivamente, cirrotici e non-cirrotici è stato sottoposto a trasfusioni.

La cirrosi al basale era un fattore di rischio significativo per la grave anemia ( odds ratio, OR=1.5 ) e la prematura interruzione del trattamento ( OR=2.2 ) ( entrambi P inferiore a 0.05 ).

Circa l'11% dei 550 pazienti con cirrosi ha sviluppato scompenso durante il trattamento, contro l'1% dei pazienti non-cirrotici.

I pazienti trattati con Telaprevir hanno presentato una carica virale di HCV al di sotto dei limiti di rilevabilità con tassi del 91-96% alla 12.a settimana, sulla base della storia del precedente trattamento.
I dati corrispondenti per Boceprevir variavano dal 63% all’87%.

Circa un quarto dei pazienti nello studio ha interrotto prematuramente la terapia. La mancanza di efficacia e gli eventi avversi hanno rappresentato, rispettivamente, il 35% e il 40% delle interruzioni. ( Xagena2013 )

Fonte: European Association for the Study of the Liver ( EASL ), 2013

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