Effetto dell'inibizione del recettore accoppiato alla proteina G mediata dalla Paroxetina rispetto al placebo nei pazienti con infarto miocardico anteriore
Il rimodellamento del ventricolo sinistro a seguito di infarto miocardico acuto determina una disfunzione miocardica progressiva e influisce negativamente sulla prognosi.
È stata esaminata l'efficacia dell'inibizione del recettore accoppiato alla proteina G ( GPCR ) mediata dalla Paroxetina per mitigare il rimodellamento ventricolare sinistro avverso nei pazienti che si presentano con infarto miocardico acuto.
Uno studio clinico randomizzato in doppio cieco, controllato con placebo è stato condotto presso l'ospedale universitario di Berna, Svizzera.
I pazienti con infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST anteriore con frazione di eiezione ventricolare sinistra ( FEVS ) del 45% o inferiore sono stati assegnati in modo casuale a due bracci di studio nel periodo 2017-2020.
I pazienti nel braccio sperimentale hanno ricevuto 20 mg di Paroxetina al giorno; i pazienti nel gruppo di controllo hanno ricevuto un placebo al giorno.
Entrambi i trattamenti sono stati forniti per 12 settimane.
L'endpoint primario era la differenza nel miglioramento della FEVS a livello di paziente tra il basale e le 12 settimane, come valutato dalla tomografia a risonanza magnetica cardiaca.
Gli endpoint secondari erano i cambiamenti nelle dimensioni del ventricolo sinistro e la captazione tardivo del Gadolinio tra il basale e il follow-up.
In tutto 50 pazienti ( età media 62 anni; 41 uomini, 82% ) con infarto miocardico anteriore acuto sono stati assegnati in modo casuale a Paroxetina oppure a placebo, di cui 38 sono stati sottoposti a risonanza magnetica cardiaca sia al basale che a 12 settimane.
Non c'era alcuna differenza nel recupero della FEVS tra il gruppo sperimentale ( variazione media, 4.0% ) e il gruppo di controllo ( variazione media, 6.3%; differenza media, -2.4%; P=0.29 ) o variazioni del volume telediastolico ventricolare sinistro ( differenza media, 13.4 ml; P=0.30 ) e volume telesistolico ( differenza media, 11.4 ml; P=0.13 ).
La captazione tardiva del Gadolinio come percentuale della massa ventricolare sinistra totale è diminuita in misura maggiore nel gruppo sperimentale ( media, -13.6% ) rispetto al gruppo di controllo ( media, -4.5%; differenza media, -9.1%; P=0.02 ).
In questo studio, il trattamento con Paroxetina non ha migliorato la frazione di eiezione ventricolare sinistra dopo infarto miocardico rispetto al placebo. ( Xagena2021 )
Pilgrim T et al, JAMA Cardiol 2021; 6: 1171-1176
Cardio2021 Farma2021
Indietro
Altri articoli
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
Esiti a lungo termine con stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus rispetto a stent polimerici durevoli a eluizione di Everolimus nell'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST: follow-up a 5 anni dello studio BIOSTEMI
Gli stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus migliorano gli esiti clinici precoci correlati allo stent rispetto agli stent polimerici...
Bivalirudina versus Eparina durante intervento coronarico percutaneo nell’infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST
Il profilo beneficio-rischio della Bivalirudina ( Angiox ) rispetto alla terapia anticoagulante con Eparina nei pazienti con infarto miocardico senza...
Eventi di temperature estreme, particolato fine e mortalità per infarto miocardico
Gli eventi di temperature estreme ( ETE ), tra cui ondate di caldo e ondate di freddo, sono stati collegati...
Intervento coronarico percutaneo completo o solo della lesione colpevole nei pazienti anziani con infarto miocardico
Il beneficio della rivascolarizzazione completa nei pazienti più anziani ( 75 anni di età e oltre ) con infarto miocardico...
STREAM-2: Tenecteplase a mezza dose o intervento coronarico percutaneo primario nei pazienti anziani con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST
Le linee guida per l'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) raccomandano un trattamento farmaco-invasivo se l'intervento...
Effetto di Evolocumab e delle statine sulla placca coronarica dopo infarto miocardico
Evolocumab ( Repatha ), in combinazione con la terapia con statine, produce la stabilizzazione e la regressione dell'ateroma dopo un...
Sicurezza ed efficacia della lecitina-colesterolo aciltransferasi ricombinante umana nell'infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST: risultati di REAL-TIMI 63B
La lipoproteina ad alta densità svolge un ruolo chiave nel trasporto inverso del colesterolo. Inoltre, le particelle di lipoproteine ad...
Malattia dell’arteria coronaria e malattia cardiaca nei pazienti con infarto miocardico di tipo 2
L'infarto miocardico di tipo 2 è causato da uno squilibrio tra domanda e offerta di ossigeno del miocardio e la...
Effetto di Alirocumab aggiunto alla terapia con statine ad alta intensità sull'aterosclerosi coronarica nei pazienti con infarto miocardico acuto: studio PACMAN-AMI
Le placche coronariche che tendono a rompersi e causano eventi cardiaci avversi sono caratterizzate da un'elevata carica di placca, da...