Sindrome coronarica acuta: Prasugrel più efficace di Clopidogrel nel ridurre l’incidenza di infarto del miocardio spontaneo e procedurale


Prasugrel ( Efient ) è una tienopiridina che riduce nuovi o ricorrenti infarti del miocardio rispetto al Clopidogrel ( Plavix ) nei pazienti con sindromi coronariche acute che si sottopongono a intervento coronarico percutaneo ( PCI ).
Questo effetto è bilanciato da un aumento del rischio di sanguinamento.

Uno studio si è posto l’obiettivo di caratterizzare l’effetto di Prasugrel rispetto al tipo, alla dimensione e alla tempistica dell’infarto miocardico utilizzando la classificazione universale dell’infarto del miocardio.

Sono stati studiati 13.608 pazienti con sindrome coronarica acuta che dovevano affrontare un intervento coronarico percutaneo, randomizzati a Prasugrel o Clopidogrel e trattati per un periodo tra i 6 e i 15 mesi nello studio TRITON-TIMI ( Trial to Assess Improvement in Therapeutic Outcomes by Optimizing Platelet Inhibition With Prasugrel-Thrombolysis in Myocardial Infarction ).

Ciascun infarto del miocardio è stato ulteriormente classificato come spontaneo, secondario, o morte cardiaca improvvisa ( tipi 1, 2 e 3 ), o legato alla procedura ( tipi 4 e 5 ) e sono stati esaminati gli eventi verificatisi precocemente e dopo 30 giorni.

Prasugrel ha ridotto in modo significativo il rischio generale di infarto del miocardio ( 7.4% versus 9.7%; hazard ratio [ HR ] 0.76; P
Questo beneficio è risultato presente per gli infarti del miocardio correlati alla procedura ( 4.9% versus 6.4%; HR=0.76; P=0.0002 ) e per quelli non procedurali ( tipi 1, 2 o 3 ) ( 2.8% versus 3.7%; HR=0.72; P=0.0013 ) e si è rivelato consistente per le diverse dimensioni dell’infarto, inclusi gli infarti con picchi di biomarcatore maggiore o uguale a 5 volte il limite di riferimento ( HR=0.74; P=0.0001 ).

Nelle analisi iniziate a 30 giorni, i pazienti trattati con Prasugrel hanno mostrato un rischio più basso di qualsiasi tipo di infarto del miocardio ( 2.9% versus 3.7%; HR=0.77; P=0.014 ), incluso quello non procedurale ( 2.3% versus 3.1%; HR=0.74; P=0.0069 ).

In conclusione, il trattamento con Prasugrel rispetto a quello con Clopidogrel per un periodo fino a 15 mesi in pazienti con sindrome coronarica acuta che si devono sottoporre a intervento coronarico percutaneo riduce in modo significativo il rischio di infarti del miocardio legati alla procedura e spontanei, sia grandi sia piccoli, inclusi i nuovi infarti che si manifestano nel corso della terapia di mantenimento. ( Xagena2009 )

Morrow DA et al, Circulation 2009; 119: 2758-2764


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