Alta incidenza di danno miocardico tra i pazienti con infezione cronica da HCV
I pazienti con infezione cronica da virus dell’epatite C ( HCV ) presentano un’alta incidenza di difetti di perfusione del miocardio, che migliorano con il trattamento antivirale.
I ricercatori hanno eseguito registrazione elettrocardiografica ( ECG ), indagine ecocardiografica e scintigrafia miocardica di perfusione su 217 pazienti con infezione cronica da HCV e senza sintomi evidenti di malattia cardiaca per rilevare la presenza e la gravità del danno miocardico.
Duecento pazienti sono stati sottoposti a trattamento con Interferone ( IFN ) per 24 o 48 settimane, e sono stati valutati 2 settimane prima dell’inizio della terapia, e in seguito dopo 2 settimane e 6 mesi di terapia.
La risposta virale sostenuta ( SVR ) è stata definita come HCV-RNA non-rintracciabile 6 mesi dopo la fine del trattamento.
Il 9% dei pazienti nella coorte aveva ECG anormali, tra cui 15 casi di bradicardia sinusale e 5 casi di blocco di branca destro incompleto prima del trattamento con Interferone.
L’imaging scintigrafico di perfusione miocardica ha mostrato lesioni nell’87% dei pazienti, come rappresentato dai punteggi SS ( Symptom Severity score ) anomali.
Il punteggio HAI ( Histology Activity Index ), i livelli sierici di HCV RNA e la velocità di scomparsa del verde indocianina erano indipendentemente associati a un maggiore punteggio SS prima della terapia con Interferone mediante regressione lineare multipla ( P inferiore a 0.0001 per tutti ).
Tra i 200 pazienti che hanno completato il trattamento, la risposta virale sostenuta si è verificata in 92 pazienti e 57 hanno sperimentato recidive; i restanti pazienti sono stati considerati non-responder.
I partecipanti che hanno ottenuto SVR hanno mostrato un miglioramento significativo al punteggio SS dopo il trattamento e durante il follow-up ( p inferiore a 0.01 ).
I pazienti che hanno recidivato sono andati incontro a un miglioramento del punteggio SS durante il trattamento ( HCV RNA non-rintracciabile ), ma sono ritornati ai valori basali di punteggio SS durante il periodo di follow-up.
Nessun cambiamento significativo del punteggio SS si è verificato tra i non-responder.
I tassi di cambiamento dei punteggi SS dal basale sono risultati simili tra i pazienti che hanno ricevuto 24 e 48 settimane di terapia.
Le differenze nei cambiamenti dei punteggi SS in base alla risposta erano significativi per tutti i confronti, ad esclusione di quelli tra i pazienti che hanno presentato una recidiva e quelli che erano non-responder dopo 48 settimane di trattamento ( P=0.2382 ).
Questo studio è il primo a dimostrare una relazione tra infezione cronica da HCV e difetti di perfusione miocardica in un gran numero di pazienti.
Anche se sono necessari ulteriori studi per valutare l'esatta relazione tra infezione cronica da virus HCV e danno miocardico, lo studio ha indicato che l'infezione da HCV può svolgere un importante ruolo causale nella patogenesi del danno miocardico. ( Xagena2012 )
Fonte: Journal of Hepatology, 2012
Gastro2012 Inf2012 Cardio2012 Farma2012
Indietro
Altri articoli
Studio BArT - Fondazione Italiana Linfoni: trattamento di prima linea con gli antivirali ad azione dirette nei pazienti con linfoma indolente associato a infezione da virus HCV
L'infezione cronica da virus dell'epatite C ( HCV ) è stata inequivocabilmente associata a un ampio spettro di disordini linfoproliferativi...
Trattamento differito con Sofosbuvir - Velpatasvir - Voxilaprevir per i pazienti con infezione da virus HCV precedentemente trattati con un inibitore NS5A: sottostudio di POLARIS-1
Regimi antivirali ad azione diretta contenenti inibitori NS5A sono trattamenti altamente efficaci per l'infezione da virus dell'epatite C cronica (...
Analisi della resistenza nei pazienti con infezione da HCV genotipo 1-6 trattati con Sofosbuvir e Velpatasvir in studi di fase III
La combinazione a dose fissa di Sofosbuvir e Velpatasvir ( Epclusa ) è risultata altamente efficace nei pazienti con infezione...
Rischio di riattivazione dell'epatite B in pazienti trattati con farmaci antivirali ad azione diretta per infezione da HCV
Una meta-analisi ha mostrato che quasi un quarto dei pazienti con infezione cronica da virus dell'epatite B ( HBV )...
La combinazione Glecaprevir e Pibrentasvir per i pazienti con infezione da HCV genotipo 3 con cirrosi e/o precedente esperienza di trattamento
Uno studio ha valutato l'efficacia e la sicurezza di Glecaprevir / Pibrentasvir ( G/P; Maviret ) coformulato senza Ribavirina in...
Terapia basata su Sofosbuvir sicura per i pazienti con cancro ed infezione da virus HCV, e associata a remissione del linfoma non-Hodgkin
Da uno studio è emerso che la terapia basata su Sofosbuvir ( Sovaldi ) è risultata sicura ed efficace in...
Infezione da HCV: gli antivirali ad azione diretta riducono l'incidenza di carcinoma epatocellulare, il rischio di malattia epatica scompensata, rispetto a nessun trattamento
I soggetti con epatite C sottoposti a terapia con antivirali ad azione diretta ( DAA ) hanno presentato una significativa...
La combinazione Glecaprevir e Pibrentasvir per 8 o 12 settimane nella infezione da HCV genotipo 1 o 3
Glecaprevir e Pibrentasvir ( Maviret ) sono agenti antivirali ad azione diretta con attività pangenotipica e un'alta barriera alla resistenza. Sono...
Infezione da HCV genotipo 1 e precedente trattamento antivirale ad azione diretta: Glecaprevir e Pibrentasvir per 12 settimane
Sebbene le terapie antivirali ad azione diretta ( DAA ) per l’infezione cronica da virus dell'epatite C ( HCV...
L'infezione da HBV e HCV associata ad aumentato rischio di malattia di Parkinson
E' stato riscontrato un sensibile aumento dei tassi di malattia di Parkinson nei pazienti con epatite B ed epatite C. Non...