Il trattamento con Insulina può influenzare gli esiti dopo procedura PCI nei pazienti con diabete mellito
In una analisi secondaria dello studio TUXEDO, i pazienti con diabete mellito trattati con Insulina hanno presentato un aumento significativo del rischio di eventi avversi cardiovascolari dopo intervento coronarico percutaneo ( PCI ), ma questo dato è risultato attenuato dopo aggiustamento per i fattori di rischio al basale, durata del diabete e controllo del diabete.
Inoltre, l'uso di stent a rilascio di Everolimus appaiono ridurre il rischio di eventi cardiovascolari avversi, tra cui la trombosi dello stent, rispetto agli stent a rilascio di Paclitaxel nei pazienti con diabete mellito sottoposti a trattamento con Insulina.
Per l'analisi secondaria pre-specificata, sono stati valutati 1.830 pazienti ( di cui, 1.377 uomini ) dello studio TUXEDO che sono stati assegnati in modo casuale a procedura PCI con stent medicato con Paclitaxel o stent medicato da Everolimus nel periodo 2011-2014.
I partecipanti sono stati ulteriormente classificati come insulino-trattati ( n=747; 40.8% ) o non-insulino-trattati ( n=1.083; 59.2% ).
Tutti i partecipanti avevano ricevuto la duplice terapia antiaggregante prima dell’intervento coronarico percutaneo e per almeno 12 mesi dopo l'impianto dello stent.
Il follow-up ha avuto luogo a 30 giorni, 180 giorni e a 1 anno dopo la procedura indice.
L'endpoint primario era rappresentato dal fallimento del vaso target a 1 anno, un composito di morte cardiaca, infarto miocardico del vaso target o rivascolarizzazione del vaso bersaglio guidata dall’ischemia.
Rispetto al diabete non-trattato con l’Insulina, quelli trattati con Insulina avevano una maggiore prevalenza di fallimento del vaso bersaglio ( 5.6% vs 3.3%; P= 0.02 ), eventi avversi cardiovascolari maggiori [ MACE ] ( 6% vs 3.7%; p=0.02 ), morte o infarto miocardico ( 5.8% vs 3.2%; p = 0.009 ) e di morte cardiaca o infarto miocardico ( 4.7% vs 2.9%; P = 0.04 ).
Inoltre, il trattamento con Insulina era associato a un aumento dei tassi di mortalità ( 3.5% vs 1.7%; P = 0.01 ), infarto miocardico a onda Q ( 0.9% vs 0.2%; P = 0.04 ) e trombosi subacuta dello stent ( 1.1% vs 0.3%; P = 0.03 ).
Tassi non-significativamente più elevati di morte cardiaca, rivascolarizzazione della lesione target e rivascolarizzazione del vaso target sono stati osservati anche nel gruppo diabete trattato con Insulina.
I partecipanti con emoglobina glicata ( HbA1c ) di almeno il 7% avevano più alti tassi di fallimento del vaso bersaglio rispetto a quelli con un valore inferiore al 7% tra i pazienti sia trattati con Insulina ( 5.7% vs 4.8% ) sia non-trattati ( 3.2% vs 2.9% ) con diabete mellito.
Dopo aggiustamento per il punteggio di propensione, tutti i rischi cardiovascolari si sono attenuati al punto di perdere la significatività statistica.
Ulteriori analisi del gruppo trattato con Insulina hanno rivelato che lo stent a rilascio di Everolimus ha ridotto la prevalenza di fallimento del vaso bersaglio ( 3.4% vs 7.9%; P=0.007 ), MACE ( 3.9% vs 8.2%; P = 0.01 ), infarto miocardico ( 1.3% vs 4.4%; P = 0.01), trombosi dello stent ( 0.5% vs 3%; P=0.009 ), rivascolarizzazione della lesione bersaglio ( 1% vs 5.2%; P=0.001 ) e rivascolarizzazione del vaso bersaglio ( 1% vs 5.2%; P = 0.001 ) rispetto allo stent a rilascio di Paclitaxel.
Tra i pazienti non-trattati con Insulina, lo stent medicato con Everolimus ha prodotto una diminuzione dell’infarto miocardico correlato al vaso bersaglio versus stent a rilascio di Paclitaxel ( 0.6% vs 2% ) e ha mostrato una tendenza verso risultati comparabili al gruppo trattato con Insulina in termini di altri esiti ( P maggiore di 0.05 per l'interazione ).
Secondo i ricercatori, l'aumento del rischio di eventi cardiovascolari nei pazienti trattati con Insulina sembra essere in gran parte attribuibile a variazioni basali tra il trattamento con o senza Insulina.
Nei pazienti con diabete mellito arruolati nello studio TUXEDO, quelli con diabete trattato con Insulina avevano esiti significativamente peggiori rispetto ai pazienti con diabete non-trattato con Insulina all'analisi non-aggiustata.
Tuttavia, il risultato era in gran parte attenuato nell'analisi aggiustata per il punteggio di propensione; questo sta ad indicare che l'aumentata possibilità di eventi avversi cardiovascolari nei pazienti con diabete insulino-trattato è rappresentato dalle differenze nei fattori di rischio al basale, durata del diabete e controllo del diabete. ( Xagena2016 )
Fonte: JAMA Cardiology, 2016
Cardio2016 Endo2016 Farma2016
Indietro
Altri articoli
Vaccino antinfluenzale ricombinante o vaccino a dose standard negli adulti di età inferiore a 65 anni
I vaccini antinfluenzali ricombinanti quadrivalenti contengono tre volte la quantità di proteina emoagglutinina rispetto ai vaccini a base di uova...
Sicurezza, immunogenicità ed efficacia del vaccino per COVID-19 Nuvaxovid co-somministrato con vaccini contro l'influenza stagionale
Il profilo di sicurezza e immunogenicità dei vaccini per COVID-19 quando somministrati in concomitanza con i vaccini contro l'influenza stagionale...
L'EMA ha raccomandato il ritiro dal mercato dell'Unione Europea dei medicinali a base di Folcodina, impiegati nel trattamento della tosse non-produttiva e dei sintomi di raffreddore e influenza
Il Comitato di sicurezza dell'EMA, PRAC, ha concluso la revisione dei medicinali contenenti Folcodina, utilizzati in adulti e bambini per...
Tempistica dell'ablazione della tachicardia ventricolare e influenza sulla prognosi nei pazienti con defibrillatore cardioverter impiantabile: studio PARTITA
La tempistica ottimale per l'ablazione con catetere della tachicardia ventricolare è un importante problema irrisolto. Non ci sono studi randomizzati...
Gli effetti bidirezionali dell'asse cervello-intestino influenzano l'umore e la prognosi nella malattia infiammatoria intestinale
Il ruolo dell'asse cervello-intestino è di crescente interesse nella malattia infiammatoria intestinale, poiché il legame tra disturbi mentali comuni e...
Efficacia di un vaccino influenzale quadrivalente derivato da colture cellulari nei bambini
I vaccini antinfluenzali derivati da colture cellulari possono consentire una più stretta corrispondenza antigenica con i ceppi circolanti del virus...
Rischio a lungo termine di malattia di Parkinson a seguito di influenza e altre infezioni
L'influenza è stata associata al rischio di sviluppare la malattia di Parkinson, ma l'associazione è controversa. Si è determinato se...
Vaccinazione antinfluenzale dopo infarto miocardico
Studi osservazionali e piccoli studi randomizzati hanno indicato che il vaccino antinfluenzale può ridurre i futuri eventi cardiovascolari nei pazienti...
Incidenza dell'influenza durante la gravidanza e associazione con la gravidanza e gli esiti perinatali in tre Paesi a reddito medio
La vaccinazione antinfluenzale durante la gravidanza previene l'influenza tra le donne e i loro bambini, ma rimane sottoutilizzata tra le...
Sicurezza e immunogenicità della somministrazione concomitante di vaccini COVID-19 con vaccini contro l'influenza stagionale negli adulti: studio ComFluCOV
La somministrazione concomitante di vaccini contro COVID-19 e influenza potrebbe ridurre il carico sui sistemi sanitari. È stata valutata la...