Influenza della stagione sulle caratteristiche di esacerbazione nei pazienti con BPCO


I pazienti con BPCO sviluppano riacutizzazioni con più frequenza in inverno. Tuttavia, poco è noto circa l'impatto delle stagioni sulle caratteristiche dell'esacerbazione.

Nel periodo 1995-2009, 307 pazienti nella coorte London COPD ( 196 maschi; età media, 68.1 anni; FEV1 media, 1.12 L; FEV1 media, % predetta, 44.4% ) hanno registrato l’incremento dei sintomi giornalieri e il tempo trascorso all'aria aperta per una media di 1.021 giorni.

La riacutizzazione è stata identificata come più di 2 giorni o più consecutivi con un aumento in due sintomi diversi.

Si sono verificate 1.052 esacerbazioni nelle stagioni fredde ( da movembre a febbraio ), di cui il 42.5% e il 50.6% riguardavano pazienti che avevano sintomi quali corizza e tosse, rispettivamente, in confronto a 676 esacerbazioni nei mesi caldi ( da maggio ad agosto ), di cui il 31.4% e il 45.4% riguardavano pazienti che avevano sintomi di corizza e tosse, rispettivamente ( P minore di 0.05 ).

Il periodo di recupero dalla riacutizzazione è stato più lungo nei mesi freddi ( 10 giorni ) rispetto a quelli caldi ( 9 giorni; P minore di 0.005 ).

La diminuzione delle attività all'aperto durante l'esacerbazione, rispetto a un periodo pre-esacerbazione ( da -14 a -8 giorni ) è stata maggiore nei mesi freddi ( -0.50 ore/die ) rispetto ai mesi caldi ( -0.26 ore/die; P=0.048 ).

Nei mesi freddi, l’8.4% delle riacutizzazioni ha determinato il ricovero in ospedale dei pazienti, contro il 4.6% nei mesi caldi ( P=0.005 ).

In conclusione, le riacutizzazioni sono state più gravi tra novembre e febbraio.
Ciò contribuisce alla morbilità durante la stagione invernale. ( Xagena2012 )

Donaldson GC et al, Chest 2012; 141: 94-100


Pneumo2012



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