Carcinoma della vescica di stadio T1: il bacillo di Calmette-Guérin è superiore alla combinazione di Epirubicina e Interferone alfa-2b
L’instillazione del bacillo di Calmette-Guérin è considerato il più efficace trattamento per i pazienti con tumori della vescica T1 di grado elevato e con carcinoma della vescica in situ.
Il principale problema di questo trattamento sono gli effetti collaterali, che rendono il mantenimento della terapia difficile e addirittura impossibile in alcuni pazienti.
Sono stati quindi proposti schemi terapeutici e farmaci alternativi.
E’ stato confrontato il bacillo di Calmette-Guérin con la combinazione Epirubicina ( Farmorubicina ) e Interferone alfa-2b ( Intron A ) come terapia adiuvante in tumori T1 in uno studio multicentrico, prospettico e randomizzato che ha coinvolto pazienti con tumore primario della vescica T1, G2-G3.
È stata eseguita una resezione transuretrale iniziale seguita da una resezione second-look e i pazienti ( n=250 ) sono stati randomizzati a ricevere uno dei regimi, somministrati come induzione per 6 settimane e in seguito terapia di mantenimento per 2 anni.
All’endpoint primario, il 62% dei pazienti è risultato libero da malattia nel braccio terapia di combinazione rispetto al 73% nel braccio bacillo di Calmette-Guérin ( p=0,065 ).
Al mese 24, è stata osservata una differenza significativa in favore dei pazienti trattati con bacillo di Calmette-Guérin ( p=0.012 ) riguardo alla ricorrenza, ma non è stata osservata alcuna differenza nella progressione.
L’analisi di sottogruppo ha mostrato che la superiorità del trattamento con bacillo di Calmette-Guérin è evidente soprattutto nei pazienti con concomitante carcinoma in situ.
In un’analisi multivariata dell’associazione con stato di ricorrenza/progressione, il tipo di farmaco, la dimensione del tumore, la molteplicità, lo stato al momento della resezione second look e il grado si sono rivelate variabili significative per l’esito.
Un’analisi corrispondente è stata effettuata in maniera separata nei due rami di trattamento e la dimensione del tumore è risultata la sola variabile significativa per i pazienti trattati con bacillo di Calmette-Guérin, mentre la molteplicità, lo stato al momento della resezione second look e il grado sono risultati significativi per i pazienti trattati con terapia di combinazione.
In conclusione, per la profilassi della ricorrenza, il trattamento con bacillo di Calmette-Guérin è più efficace della terapia di combinazione, mentre non sono state osservate differenze riguardo alla progressione e agli eventi avversi nei 2 trattamenti. ( Xagena2009 )
Duchek M et al, Eur Urol 2009; Epub ahead of print
Uro2009 Onco2009 Farma2009
Indietro
Altri articoli
Ropeginterferone rispetto alla terapia standard per i pazienti a basso rischio con policitemia vera
Rimane non ben definito se il salasso da solo possa mantenere adeguatamente l’ematocrito target nei pazienti con policitemia vera (...
Interferone alfa-2b nei pazienti con granulomatosi linfomatoide di basso grado e chemioterapia con DA-EPOCH-R nei pazienti con granulomatosi linfomatoide di alto grado
La granulomatosi linfomatoide è una rara malattia linfoproliferativa a cellule B associata al virus di Epstein-Barr ( EBV ) con...
Carico sintomatico e qualità di vita nei pazienti con trombocitemia essenziale e policitemia vera ad alto rischio trattati con Idrossiurea o Interferone alfa-2a pegilato: un'analisi post-hoc degli studi MPN-RC 111 e 112
I pazienti con trombocitemia essenziale o policitemia vera presentano diversi sintomi che possono peggiorare la loro qualità di vita. E'...
Inibitore dell'interferone di tipo I Anifrolumab nei pazienti con nefrite lupica attiva
Sono state valutate l'efficacia e la sicurezza dell'anticorpo del recettore dell'interferone di tipo I, Anifrolumab ( Saphnelo ), nei pazienti...
Efficacia e sicurezza di Anifrolumab in base alla firma genetica dell'interferone di tipo I e sottogruppi clinici nei pazienti con lupus eritematoso sistemico
Sono state caratterizzate l'efficacia e la sicurezza di Anifrolumab ( Saphnelo ) nei pazienti con lupus eritematoso sistemico ( SLE...
Recidiva di vasculite crioglobulinemica da virus dell'epatite C dopo risposta virale sostenuta e dopo trattamento con antivirali ad azione diretta privi di Interferone
Gli agenti antivirali ad azione diretta ( DAA ) hanno modificato la gestione dell'infezione da virus dell'epatite C ( HCV...
Peginterferone lambda per il trattamento dei pazienti ambulatoriali con COVID-19
Ad oggi, solo gli anticorpi monoclonali hanno dimostrato di essere efficaci per i pazienti ambulatoriali con COVID-19. L'Interferone lambda-1 è...
Sicurezza ed efficacia dell'Interferone beta-1a nebulizzato SNG001 per inalazione per il trattamento dell'infezione da SARS-CoV-2
La sindrome respiratoria acuta grave da infezione da coronavirus 2 ( SARS-CoV-2 ) comporta un rischio sostanziale di malattia grave...
Efficacia dell'Interferone beta-1a più Remdesivir rispetto al solo Remdesivir negli adulti ospedalizzati con COVID-19
La compromissione funzionale dell'Interferone, un componente antivirale naturale del sistema immunitario, è associata alla patogenesi e alla gravità della COVID-19....
Trattamento dell'eritema multiforme persistente con inibizione della Janus chinasi e ruolo dell'interferone gamma e dell'interleuchina 15 nella sua patogenesi
L'eritema multiforme persistente ( PEM ) è poco conosciuto e manca di terapie efficaci diverse dai glucocorticoidi. È stato condotto uno...