Malattia breakthrough durante la terapia con Interferone-beta nella sclerosi multipla: nessun segno di declino della risposta biologica


L’attività della malattia è molto variabile nei pazienti con sclerosi multipla sia in assenza di trattamento, sia durante la terapia con Interferone-beta.

La malattia breakthrough, caratterizzata da risposta transitoria e successiva riacutizzazione, è spesso vista come un fallimento del trattamento, tuttavia, ad eccezione degli anticorpi neutralizzanti ( NAb ), non esistono biomarcatori ematici che fungano da indicatori della risposta al trattamento, nonostante effetti sostanziali e biologicamente misurabili.

Uno studio ha valutato la risposta biologica al trattamento in una coorte di pazienti NAb-negativi per verificare se le differenze nella risposta fossero in grado di distinguere i pazienti con e senza malattia breakthrough nel corso della terapia.

Utilizzando le tecniche del microarray e della PCR è stata analizzata l’espressione genica in cellule del sangue di 23 pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente su campioni raccolti prima del trattamento e a 9-12 ore dopo la somministrazione di Interferone-beta a 3 e 6 mesi di trattamento.

La definizione di malattia breakthrough era basata su manifestazione di recidive, progressione della disabilità o attività sub-clinica alla risonanza magnetica 3T a 3 e 6 mesi.

In totale, 16 pazienti hanno mostrato malattia breakthrough e 7 sono risultati stabili.

Le analisi con microarray e PCR hanno messo in evidenza effetti importanti del trattamento con Interferone-beta sui profili di espressione genica, ma le risposte biologiche non hanno mostrato differenze tra pazienti con malattia breakthrough e pazienti stabili.

Le variabili pre-trattamento hanno però mostrato differenze: nei pazienti con malattia breakthrough sono stati osservati: espressione basale più bassa di IL-10, più lesioni captanti il Gadolinio e un maggior numero e volume delle lesioni in T2.

In conclusione, la malattia breakthrough durante la terapia con Interferone-beta non va di pari passo alle differenze nella risposta biologica al trattamento in pazienti NAb-negativi.
La spiegazione più probabile è che variazioni spontanee nell’attività della malattia siano causa dei livelli variabili di malattia breakthrough osservati in pazienti trattati con Interferone-beta per sclerosi multipla. ( Xagena2010 )

Hesse D et al, Neurology 2010; 74: 1455-1462


Neuro2010 Farma2010


Indietro

Altri articoli

Rimane non ben definito se il salasso da solo possa mantenere adeguatamente l’ematocrito target nei pazienti con policitemia vera (...


La granulomatosi linfomatoide è una rara malattia linfoproliferativa a cellule B associata al virus di Epstein-Barr ( EBV ) con...



Sono state valutate l'efficacia e la sicurezza dell'anticorpo del recettore dell'interferone di tipo I, Anifrolumab ( Saphnelo ), nei pazienti...


Sono state caratterizzate l'efficacia e la sicurezza di Anifrolumab ( Saphnelo ) nei pazienti con lupus eritematoso sistemico ( SLE...


Gli agenti antivirali ad azione diretta ( DAA ) hanno modificato la gestione dell'infezione da virus dell'epatite C ( HCV...


Ad oggi, solo gli anticorpi monoclonali hanno dimostrato di essere efficaci per i pazienti ambulatoriali con COVID-19. L'Interferone lambda-1 è...


La sindrome respiratoria acuta grave da infezione da coronavirus 2 ( SARS-CoV-2 ) comporta un rischio sostanziale di malattia grave...


La compromissione funzionale dell'Interferone, un componente antivirale naturale del sistema immunitario, è associata alla patogenesi e alla gravità della COVID-19....


L'eritema multiforme persistente ( PEM ) è poco conosciuto e manca di terapie efficaci diverse dai glucocorticoidi. È stato condotto uno...