Melanoma ad alto rischio di ricorrenza: somministrazione intravenosa di Interferone ad alto dosaggio con o senza trattamento di mantenimento


È emerso che un’alta dose di Interferone alfa-2b rappresenta una terapia adiuvante potenzialmente efficace in pazienti con melanoma resecato ad alto rischio di ricorrenza.
L’evidenza indica che elementi critici sono rappresentati dalla somministrazione precoce e dai dosaggi molto alti.

È stato condotto uno studio pilota per verificare se gli stessi effetti possono essere ottenuti con la sola componente intravenosa di un’alta dose di Interferone alfa-2b da sola.

Pazienti con melanoma di stadio 2B, 2C, 3B e 3C sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere Interferone alfa-2b ( IFN-alfa-2b ) 20 MIU/m2 per via intravenosa al giorno per 5 giorni a settimana per 4 settimane ( braccio A ) versus lo stesso regime seguito da Interferone-alfa-2b 10 MIU/m2 somministrato per via sottocutanea 3 volte a settimana per 48 settimane ( braccio B ).

Tra il 2003 e il 2009, sono stati arruolati 194 pazienti ( braccio A, 96; braccio B, 98 ).

Dopo un follow-up mediano di 39.5 mesi, la sopravvivenza libera da recidiva è stata pari a 22.7 mesi nel braccio A versus 33.3 mesi nel braccio B ( P=0.28 ).

Le proporzioni di pazienti liberi da recidiva a 2 anni sono state, rispettivamente, di 50% e 54.1% ( P=0.569; hazard ratio, HR=0.89 ).

La sopravvivenza generale è stata a favore del braccio B ( mediana, 41.5 mesi versus non-raggiunta; P=0.05 ).

In conclusione, gli esiti clinici sono risultati migliori nei pazienti sottoposti al regime più lungo.
Questi risultati non supportano l’uso di un mese di alta dose di Interferone alfa-2b per via intravenosa da sola al posto del regime di 1 anno. ( Xagena2014 )

Payne MJ et al, J Clin Oncol 2014; 32: 185-190

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