Sofosbuvir con Interferone alfa-2a e Ribavirina per pazienti con infezione da virus dell’epatite C di tipo 1 e naive al trattamento
L’analogo nucleotidico Sofosbuvir è un inibitore selettivo della polimerasi NS5B del virus della epatite C ( HCV ).
Uno studio ha valutato la sicurezza e l’efficacia di Sofosbuvir in combinazione con Interferone alfa-2a pegilato ( Peginterferone ) e Ribavirina in pazienti con infezione da virus HCV, non-cirrotici e naive al trattamento.
Hanno preso parte allo studio in aperto, randomizzato e di fase 2, pazienti da 42 Centri negli Stati Uniti e a Puerto Ricodurante l’anno 2011.
I pazienti risultavano eleggibili per l’inclusione nello studio se avevano infezione cronica da HCV ( genotipi 1, 4, 5 o 6 ), età uguale o superiore a 18 anni, e non erano stati trattati in precedenza per la infezione da HCV.
I pazienti con epatite C genotipo-1 sono stati assegnati in maniera casuale a 1 di 3 coorti ( A, B e C; in un rapporto 1:2:3 ), con randomizzazione stratificata per IL28B ( allele CC vs non-CC ) e RNA di HCV ( inferiore a 800.000 UI/mL vs uguale o superiore a 800.000 UI/mL ).
I pazienti hanno ricevuto Sofosbuvir 400 mg più PegInterferone e Ribavirina per 12 settimane ( coorte A ) o per 24 settimane ( coorte B ) o 12 settimane di Sofosbuvir più Peginterferone e Ribavirina seguiti da 12 settimane di Sofosbuvir in monoterapia o Sofosbuvir più Ribavirina ( coorte C ).
I pazienti con tutti gli altri genotipi idonei all’arruolamento sono stati arruolati nella coorte B.
L’endpoint primario di efficacia era la risposta virologica sostenuta a 24 settimane post-trattamento con un’analisi per intention-to-treat.
Sono stati arruolati 316 pazienti con HCV genotipo-1: 52 nella coorte A, 109 nella coorte B e 155 nella coorte C.
Nello studio, 11 pazienti con HCV genotipo 4, e 5 con genotipo 6 sono stati assegnati alla coorte B ( non sono stati identificati pazienti con genotipo 5 ).
Nei pazienti con HCV genotipo 1, la risposta virologica sostenuta a 24 settimane post-trattamento è stata raggiunta da 46 pazienti ( 89% ) nella coorte A, 97 ( 89% ) nella coorte B e 135 ( 87% ) nella coorte C.
Non sono emerse differenze nella proporzione di pazienti che hanno raggiunto risposta virologica sostenuta a 24 settimane post-trattamento nella coorte A rispetto alla coorte B ( p=0.94 ) o nella coorte C ( p=0.78 ).
Nove ( 82% ) degli 11 pazienti con genotipo 4 e tutti e 5 i pazienti con genotipo 6 hanno raggiunto risposta virologica sostenuta a 24 settimane post-trattamento.
Sette pazienti, tutti con infezione di genotipo 1, hanno mostrato recidiva dopo il completamento del trattamento di assegnazione.
Gli eventi avversi più comuni che hanno portato alla sospensione di qualunque farmaco nello studio ( anemia e neutropenia ) sono risultati associati al trattamento con Peginterferone e Ribavirina.
Tre ( 6% ) pazienti nella coorte A, 18 ( 14% ) nella coorte B e 3 ( 2% ) nella coorte C hanno sospeso il trattamento a causa di un evento avverso.
In conclusione, queste osservazioni suggeriscono che Sofosbuvir è ben tollerato e che non ci sono benefici aggiuntivi nella estensione del trattamento oltre le 12 settimane, ma queste osservazioni devono essere confermate in studi di fase 3.
Questi risultati sono a sostegno di ulteriori valutazioni di un regime di 12 settimane con Sofosbuvir in una popolazione più ampia di pazienti con infezione cronica da HCV genotipo 1, inclusi quelli con cirrosi. ( Xagena2013 )
Kowdley KV et al, Lancet 2013; 381: 2100-2107
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