Mortalità a lungo termine da intervento coronarico percutaneo con contropulsazione aortica


Ci sono prove contrastanti sulla utilità dell’uso elettivo della pompa a palloncino intra-aortica ( contropulsazione aortica ) durante un intervento coronarico percutaneo ( PCI ) ad alto rischio.
Studi osservazionali hanno indicato una riduzione degli eventi avversi a livello ospedaliero, anche se le evidenze da studi randomizzati non supportano questo dato.

Un recente studio ha indicato una tendenza a ottenere un beneficio sulla mortalità precoce dopo procedura PCI, ma attualmente non ci sono dati sugli esiti a lungo termine da studi randomizzati in questo ambito.

Un totale di 301 pazienti con insufficienza ventricolare sinistra ( frazione di eiezione inferiore a 30% ) e malattia coronarica grave ( jeopardy score di BCIS-1 maggiore o uguale a 8; massimo punteggio possibile=12 ) sono stati assegnati in modo casuale a essere sottoposti a intervento PCI con supporto elettivo della pompa a palloncino intra-aortica ( n=151 ) oppure senza supporto della contro pulsazione aortica ( n=150 ).

La mortalità per tutte le cause nel lungo periodo è stata valutata mediante il monitoraggio delle banchedati detenute presso Office of National Statistics ( in Inghilterra e Galles ) e General Register Office ( in Scozia ).

I gruppi erano equilibrati in termini di caratteristiche basali ( frazione di eiezione ventricolare sinistra, 23.6%; jeopardy score di BCIS-1 pari a 10.4 ) e quantità e il tipo di rivascolarizzazione eseguita.

I dati di mortalità erano disponibili per l'intera coorte ad una media di 51 mesi dalla randomizzazione.

La mortalità per tutte le cause al follow-up è stata del 33% nella coorte complessiva, con un numero di decessi significativamente minore nel gruppo con supporto elettivo della pompa a palloncino intra-aortica ( n=42 ), rispetto al gruppo che ha subito PCI senza supporto elettivo dellacontropulsazione aortica ( n=58 ) ( hazard ratio, HR=0.66; P=0.039 ).

In conclusione, nei pazienti con grave cardiomiopatia ischemica trattati con intervento coronarico percutaneo, la mortalità è stata del 33% a una media di 51 mesi.
L’uso elettivo delal contro pulsazione aortica durante procedura PCI è risultato associato a una riduzione relativa del 34% di mortalità per tutte le cause, rispetto a PCI senza supporto. ( Xagena2013 )

Perera D et al, Circulation 2013; 127: 207-212

Cardio2013 Neuro2013 Emo2013 Nefro2013



Indietro

Altri articoli

Il profilo beneficio-rischio della Bivalirudina ( Angiox ) rispetto alla terapia anticoagulante con Eparina nei pazienti con infarto miocardico senza...


L'intervento coronarico percutaneo ( PCI ) guidato dall'imaging è associato a esiti clinici migliori rispetto all’intervento coronarico percutaneo guidato dall'angiografia....


Il beneficio della rivascolarizzazione completa nei pazienti più anziani ( 75 anni di età e oltre ) con infarto miocardico...


Le linee guida per l'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) raccomandano un trattamento farmaco-invasivo se l'intervento...


Sono disponibili informazioni limitate sull’efficacia comparativa e sulla sicurezza delle diverse piattaforme di stent nei pazienti ad alto rischio di...


La de-escalation della doppia terapia antipiastrinica attraverso la riduzione della dose di Prasugrel ( Efient ) ha migliorato gli eventi...


I dati sono limitati per quanto riguarda il rischio di eventi ischemici cerebrovascolari e sanguinamento maggiore nei pazienti con fibrillazione...


Sebbene la monoterapia con inibitore P2Y12 dopo un periodo minimo di doppia terapia antipiastrinica ( DAPT ) sia un modo...


Precedenti studi randomizzati di Bivalirudina ( Angiox ) versus Eparina nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST...


Non è chiaro se il bypass coronarico ( CABG ) sia associato a declino cognitivo negli anziani rispetto a un...