Idelalisib o placebo in combinazione con Bendamustina e Rituximab nei pazienti con leucemia linfatica cronica recidivata o refrattaria
Bendamustina ( Levact ) e Rituximab ( MabThera ) è uno standard di cura per la gestione dei pazienti con leucemia linfatica cronica recidivata o refrattaria.
Sono necessarie nuove terapie per migliorare i risultati clinicamente rilevanti in questi pazienti.
E' stata valutata l'efficacia e la sicurezza di aggiungere Idelalisib ( Zydelig ), un inibitore di fosfoinositide-3-chinasi delta ( PI3K delta ), a Bendamustina e Rituximab in questa popolazione.
In questo studio internazionale, multicentrico, in doppio cieco, controllato con placebo, sono stati arruolati i pazienti adulti a partire da 18 anni con leucemia linfatica cronica recidivata o refrattaria con necessità di trattamento e con linfoadenopatia misurabile con tomografia computerizzata o risonanza magnetica e progressione della malattia entro 36 mesi dalla loro ultima precedente terapia.
I pazienti sono stati randomizzati a ricevere Bendamustina e Rituximab per un massimo di 6 cicli ( Bendamustina: 70 mg/m2 per via endovenosa nei giorni 1 e 2 per sei cicli di 28 giorni; Rituximab: 375 mg/m2 il giorno 1 del ciclo 1, e 500 mg/m2 il giorno 1 dei cicli 2-6 ) in aggiunta a Idelalisib due volte al giorno per via orale ( 150 mg ) o placebo fino a progressione della malattia o a tossicità intollerabili correlate al farmaco di studio.
La randomizzazione è stata stratificata per caratteristiche ad alto rischio ( IGHV, del17p, o mutazione TP53 ) e malattia refrattaria versus recidivante.
L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione valutata nella popolazione intention-to-treat.
Tra il 2012 e il 2014, 416 pazienti sono stati arruolati e assegnati in modo casuale a Idelalisib ( n=207 ) e placebo ( n=209 ).
A un follow-up mediano di 14 mesi la sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 20.8 mesi nel gruppo Idelalisib e 11.1 mesi nel gruppo placebo ( hazard ratio, HR=0.33; P minore di 0.0001 ).
Gli eventi avversi più frequenti di grado 3 o maggiori nel gruppo Idelalisib sono stati neutropenia ( 124 su 207 pazienti, 60% ) e neutropenia febbrile ( 48, 23% ), mentre nel gruppo placebo sono stati neutropenia ( 99 su 209, 47% ) e trombocitopenia ( 27, 13% ).
Un aumento del rischio di infezione è stato riportato nel gruppo Idelalisib rispetto al gruppo placebo ( infezioni e infestazioni di grado 3 o superiore: 80 su 207, 39%, vs 52 su 209, 25% ).
Gli eventi avversi gravi, tra cui neutropenia febbrile, polmonite e piressia, sono stati più comuni nel gruppo Idelalisib ( 140 su 207 pazienti, 68% ) rispetto al gruppo placebo ( 92 su 209, 44% ).
Eventi avversi emergenti dal trattamento che hanno portato alla morte si sono verificati in 23 pazienti ( 11% ) nel gruppo Idelalisib e in 15 nel gruppo placebo ( 7% ), tra cui 6 morti per infezione nel gruppo Idelalisib e 3 per infezione nel gruppo placebo.
Idelalisib in combinazione con Bendamustina e Rituximab ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione rispetto a Bendamustina più Rituximab da soli in pazienti con leucemia linfatica cronica recidiva o refrattaria.
Tuttavia, deve essere prestata attenzione alla gestione di eventi avversi gravi e infezioni associati a questo regime durante la selezione del trattamento. ( Xagena2017 )
Zelenetz AD et al, Lancet Oncology 2017; 18: 297-311
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