Inaqovi, combinazione orale di Decitabina e di Cedazuridina, per il trattamento degli adulti con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi. La Commissione Europea ha approvato
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Inaqovi ( Decitabina e Cedazuridina, per via orale ) come monoterapia per il trattamento dei pazienti adulti con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi ( AML ) non-idonei alla chemioterapia di induzione standard.
L'approvazione della CE si basa sui risultati dello studio clinico di fase 3 ASCERTAIN che ha esaminato l'equivalenza di esposizione farmacocinetica della nuova combinazione orale a dose fissa rispetto alla Decitabina per via endovenosa ( EV ) nei pazienti con leucemia mieloide acuta.
Lo studio ASCERTAIN ha raggiunto il suo endpoint primario, con la combinazione orale a dose fissa di Decitabina e Cedazuridina che ha mostrato un'equivalenza di esposizione farmacocinetica a un regime standard di 5 giorni di Decitabina per via endovenosa utilizzando uno studio cross-over a due cicli. I risultati sulla sicurezza per la combinazione a dose fissa di Decitabina e Cedazuridina sono stati generalmente coerenti con quelli previsti per Decitabina per via endovenosa.
Le attuali opzioni di trattamento per gli adulti con leucemia mieloide acuta vanno dalle infusioni di chemioterapia per via endovenosa somministrate in ospedale o, per quei pazienti non-idonei alla chemioterapia, regimi basati su agenti ipometilanti somministrati per via parenterale, con cicli di trattamento che in genere durano 5-7 giorni.
La stanchezza può limitare significativamente le attività quotidiane e avere un impatto sulla qualità di vita di un paziente.
Inaqovi può fornire sia ai pazienti che ai medici un'opzione di trattamento orale in questa popolazione di pazienti.
Inaqovi è una combinazione a dose fissa somministrata per via orale dell'agente ipometilante, Decitabina ( 35 mg ), insieme a Cedazuridina ( 100 mg ), un inibitore della citidina deaminasi. Inibendo la citidina deaminasi nell'intestino e nel fegato, la combinazione a dose fissa è progettata per consentire la somministrazione orale giornaliera di Decitabina per 5 giorni in un dato ciclo per ottenere un'esposizione sistemica comparabile a Decitabina per via endovenosa somministrata con lo stesso regime posologico.
Nello studio di fase 3 ASCERTAIN, un totale di 89 pazienti con leucemia mieloide acuta sono stati randomizzati in un rapporto 1:1 a ricevere Inaqovi ( 35 mg di Decitabina e 100 mg di Cedazuridina ) per via orale nel ciclo 1 e Decitabina ( 20 mg/m2 ) per via endovenosa nel ciclo 2 ( n=44 ) oppure la sequenza inversa ( n=45 ). Sia Inaqovi che Decitabina per via endovenosa sono stati somministrati una volta al giorno nei giorni da 1 a 5 del ciclo di 28 giorni. A partire dal ciclo 3, tutti i pazienti hanno ricevuto Inaqovi per via orale una volta al giorno nei giorni da 1 a 5 di ogni ciclo di 28 giorni fino a progressione della malattia, al decesso o a una tossicità inaccettabile.
I risultati dell'endpoint primario hanno mostrato che i pazienti che hanno ricevuto Inaqovi hanno raggiunto un'equivalenza di esposizione farmacocinetica del 99,64% ( IC 90%: 91,23, 108,8 ) alla Decitabina per via endovenosa somministrata a 20 mg/m2 per 5 giorni con un'attività farmacodinamica simile. I risultati secondari hanno mostrato una sopravvivenza globale mediana ( OS ) di 7,9 mesi ( IC 95%: 5,9, 13,0 ) e un tasso di risposta completa ( CR ) del 21,8% a 7,95 mesi di follow-up mediano.
La reazione avversa al farmaco più comune ( maggiore o uguale al 20% ) è stata la trombocitopenia. Le reazioni avverse gravi più comuni ( maggiori o uguali al 20% ) sono state neutropenia febbrile e polmonite.
L'interruzione definitiva si è verificata nel 14% dei pazienti durante il trattamento.
La reazione avversa più frequente che ha comportato l'interruzione definitiva è stata la polmonite ( 5% ).
La leucemia mieloide acuta è la forma più comune di leucemia acuta negli adulti. L'età media alla diagnosi è di circa 70 anni. In Europa, l'incidenza della leucemia mieloide acuta è in aumento, il che può essere attribuito all'invecchiamento della popolazione; l'incidenza della leucemia mieloide acuta in Europa è aumentata da 3,48 nel 1976 a 5,06 pazienti ogni 100.000 abitanti nel 2013. In tutta Europa e in tutte le fasce d'età, la leucemia mieloide acuta è notevolmente più comune negli uomini che nelle donne. Le prospettive per i pazienti a cui è stata diagnosticata una leucemia mieloide acuta sono migliorate nel tempo grazie al miglioramento delle cure e dei trattamenti, tuttavia tra il 2000 e il 2007, la sopravvivenza a 5 anni per i pazienti era solo del 17%. ( Xagena )
Fonte: Otsuka Pharmaceutical, 2023
Emo2023 Onco2023 Farma2023
Indietro
Altri articoli
Blinatumomab per il trattamento di prima linea di bambini e giovani affetti da leucemia linfoblastica acuta a cellule B
Si è determinato se Blinatumomab ( Blincyto ) sia efficace come alternativa alla chemioterapia intensiva di prima linea con risparmio...
Venetoclax, Umbralisib e Ublituximab con risposta adattata e limitata nel tempo per la leucemia linfatica cronica recidivante / refrattaria
Molti pazienti affetti da leucemia linfatica cronica ( CLL ) svilupperanno resistenza al trattamento agli inibitori della tirosin-chinasi di Bruton...
Enasidenib e aggiunta di Azacitidina adattata al rischio nella leucemia mieloide acuta con mutazione IDH2 di nuova diagnosi
Enasidenib ( Idhifa) è un inibitore dell'isocitrato deidrogenasi 2 ( IDH2 ) approvato per il trattamento dei pazienti con leucemia...
Basso tasso di mortalità non-dovuta a recidiva nei bambini di età inferiore a 4 anni affetti da leucemia linfoblastica acuta sottoposti a condizionamento chemioterapico per trapianto allogenico di cellule staminali: studio FORUM
Il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ) è altamente efficace nel trattamento della leucemia linfoblastica acuta (...
Terapia a bassa intensità basata su Venetoclax nel fallimento molecolare della leucemia mieloide acuta con mutazione NPM1
L'insufficienza molecolare nella leucemia mieloide acuta ( AML ) con mutazione NPM1 progredisce inevitabilmente fino a una recidiva franca se...
Follow-up a 5 anni di uno studio di fase 2 su Ibrutinib più Fludarabina, Ciclofosfamide e Rituximab come terapia iniziale nella leucemia linfatica cronica
In precedenza sono stati segnalati alti tassi di malattia minima residua non-rilevabile inferiore a 10-4 ( uMRD4 ) con Ibrutinib...
Pivekimab sunirine, un nuovo anticorpo-farmaco coniugato anti-CD123, nella leucemia mieloide acuta recidivante o refrattaria
Pivekimab sunirine è un coniugato anticorpo-farmaco di prima classe comprendente un anticorpo CD123 ad alta affinità, un linker scindibile e...
Venetoclax e la combinazione orale di Decitabina più Cedazuridina nei pazienti con sindromi mielodisplastiche ad alto rischio o leucemia mielomonocitica cronica
La terapia con cellule CAR-T, Idecabtagene vicleucel ( Ide-cel; Abecma ), ha mostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da...
Attività di Venetoclax nei pazienti con leucemia linfatica cronica recidivante o refrattaria: studio VENICE-1
La maggior parte dei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica progredisce dopo il trattamento o il ritrattamento con terapia mirata...