Rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva associata a Natalizumab nei pazienti con sclerosi multipla
Precedenti stime di rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva ( PML ) nei pazienti con sclerosi multipla trattati con Natalizumab ( Tysabri ) erano state stratificate mediante tre fattori di rischio: anticorpi anti-JCV ( virus di John Cunningham ) nel siero, precedente uso di immunosoppressori e durata del trattamento, che sono stati stimati usando presupposti basati sulla popolazione.
Sono state calcolate le stime del rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva da dati relativi ai fattori di rischio ed è stato stratificato il rischio mediante le concentrazioni di anticorpi anti-JCV nel siero ( indice di anticorpi anti-JCV ).
I dati sui pazienti trattati con Natalizumab sono stati raggruppati in quattro ampi studi osservazionali in aperto: STRATIFY-2, STRATA, TOP e TYGRIS, e sono stati analizzati con e senza imputazione per i valori mancanti dello stato degli anticorpi anti-JCV e il precedente uso di immunosoppressori.
156 su 37.249 pazienti ( inferiore a 1% ) nella coorte raggruppata hanno manifestato leucoencefalopatia multifocale progressiva.
Sono stati imputati i valori mancanti sullo stato degli anticorpi anti-JCV ( 3.912 pazienti ) e sul precedente uso di immunosoppressori ( 544 pazienti ) utilizzando un metodo di imputazione multipla.
Per i pazienti negativi agli anticorpi anti-JCV ( n=13.996 ), il rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva stimato è stato inferiore a 0.07 per 1.000 pazienti.
Nei pazienti con anticorpi anti-JCV positivi ( n=21.696 ), la probabilità cumulativa stimata di leucoencefalopatia multifocale progressiva nell'arco di 6 anni ( 72 infusioni di Natalizumab ) è stata del 2.7% nei pazienti con precedente uso di immunosoppressori e 1.7% in quelli senza.
Nei pazienti senza precedente uso di immunosoppressori ( n=18.616 ), il rischio annuo di leucoencefalopatia multifocale progressiva stimato per 1.000 pazienti, a condizione di non avere PML prima di quell'anno, variava da 0.01 nell'anno 1 ( 1-12 infusioni ) a 0.6 nell'anno 6 ( 61-72 infusioni ) per le persone con un indice di 0.9 o meno; da 0.1 nell'anno 1 a 3.0 nell'anno 6 per quelli con un indice superiore a 0.9 fino a 1.5 compreso; e da 0.2 nell'anno 1 a 10.0 nell'anno 6 per quelli con un indice superiore a 1.5.
Le stime del rischio calcolate dai dati clinici a livello di paziente consentono la previsione annuale individualizzata del rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva in pazienti trattati con Natalizumab per la sclerosi multipla, supportando la rivalutazione del rischio-beneficio annuale nella pratica clinica.
Inoltre, le stime sono generalmente coerenti con stime precedentemente calcolate.
L'incorporazione dell'indice di anticorpi anti-JCV consente una ulteriore stratificazione del rischio per i pazienti positivi agli anticorpi anti-JCV che non hanno precedentemente assunto immunosoppressori. ( Xagena2017 )
Ho PR et al, Lancet Neurol 2017; 16: 925-933
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