Aumentato rischio di ictus e di attacco ischemico transitorio nei sopravvissuti a linfoma di Hodgkin


Le informazioni relative a ictus e attacco ischemico transitorio ( TIA ), verificati clinicamente, dopo linfoma di Hodgkin sono scarse.

Ricercatori del Netherlands Cancer Institute, ad Amsterdam in Olanda, hanno quantificato il rischio a lungo termine di malattia cerebrovascolare associata all’uso di radioterapia e chemioterapia nei sopravvissuti a linfoma di Hodgkin, e hanno valutato i potenziali meccanismi patogenici.

È stato effettuato uno studio retrospettivo di coorte su 2.201 sopravvissuti a linfoma di Hodgkin trattati prima dei 51 anni di età tra il 1965 e il 1995.

Sono stati confrontati i tassi di ictus e TIA con quelli della popolazione generale. utilizzando tecniche di regressione di Cox a variabili multiple per studiare i fattori collegati al trattamento e altri fattori di rischio.

Dopo un periodo osservazionale mediano di 17,5 anni, 96 pazienti hanno sviluppato malattia cerebrovascolare ( 55 ictus, 31 TIA, e 10 ictus e TIA assieme; età mediana pari a 52 anni ).

La maggior parte degli eventi ischemici è risultata legata ad aterosclerosi delle arterie di grande calibro ( 36% ) o cardioembolismi ( 24% ).

Il rapporto standardizzato di incidenza ( SIR ) per l’ictus è stato pari a 2.2 e per l’attacco ischemico transitorio a 3.1.

Il rischio è rimasto elevato rispetto a quello della popolazione generale dopo un periodo di follow-up prolungato.

L’incidenza cumulativa di ictus ischemico o TIA 30 anni dopo il trattamento per il linfoma di Hodgkin è stata del 7%.

La radiazione a collo e mediastino è risultata un fattore di rischio indipendente per la malattia cerebrovascolare ischemica ( hazard ratio, HR=2.5 rispetto a nessuna terapia ).

Il trattamento chemioterapico non è risultato associato a un aumento del rischio.

L’ipertensione, il diabete mellito e l’ipercolesterolemia sono risultati associati a malattia cerebrovascolare ischemica, a differenza dell’abitudine al fumo e sovrappeso.

In conclusione, i pazienti trattati per linfoma di Hodgkin vanno incontro a un sostanziale aumento del rischio di ictus e attacco ischemico transitorio, associato a radiazione del collo e del mediastino.
I medici dovrebbero prendere in considerazione strategie appropriate per ridurre il rischio. ( Xagena2009 )

De Bruin ML et al, J Natl Cancer Inst 2009 ;101: 928-937


Neuro2009 Emo2009


Indietro

Altri articoli

Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...


Gli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ) hanno dimostrato tassi di risposta notevoli nel linfoma di Hodgkin ( HL...


Un ampio studio retrospettivo ha dimostrato che un comune farmaco chemioterapico utilizzato per trattare il linfoma di Hodgkin ( HL...


La prognosi dei pazienti con linfoma di Hodgkin sfavorevole allo stadio iniziale rimane insoddisfacente. Sono state valutate l'efficacia e la...


Dopo il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ), il consolidamento con Brentuximab vedotin ( Adcetris ) nei...


La Fludarabina è uno degli agenti più comuni somministrati per la linfodeplezione prima della terapia CAR-T diretta a CD19, ma...


Brentuximab vedotin ( Adcetris ) in combinazione con Doxorubicina, Vinblastina e Dacarbazina ( regime AVD ) è approvato nella terapia...


In alcuni pazienti il linfoma di Hodgkin può non-rispondere al trattamento iniziale o ripresentarsi dopo un’apparente risposta poco tempo dopo...


Uno studio di fase 1 ha valutato l’aggiunta di Vorinostat ( Zolinza ) a Pembrolizumab ( Keytruda ) nei pazienti...


I risultati della Parte 1 dello studio globale di fase 3 SPARKLE, in aperto, randomizzato, supportano la valutazione continua di...