Disturbo linfoproliferativo post-trapianto simil-linfoma di Hodgkin: caratteristiche cliniche, prognosi e sopravvivenza
Il disturbo linfoproliferativo post-trapianto simil-linfoma di Hodgkin ( HL-PTLD ) è una rara malattia linfoproliferativa con prognosi non chiara, e le differenze tra HL-PTLD e linfoma di Hodgkin immunocompetente non sono ben definite.
Le caratteristiche dei pazienti sono state confrontate tra 192 pazienti con disturbo linfoproliferativo post-trapianto simil-linfoma di Hodgkin dal Scientific Registry of Transplant Recipients e 13.847 pazienti con linfoma di Hodgkin in SEER ( HL-SEER ).
La sopravvivenza globale e la sopravvivenza specifica per la malattia ( DSS ) sono state confrontate dopo l’abbinamento.
Inoltre, sono stati identificati i marcatori prognostici di sopravvivenza e le associazioni tra trattamento e sopravvivenza.
Il tempo mediano dal trapianto alla diagnosi di HL-PTLD è stato di 88 mesi.
Quando sono stati confrontati con HL-SEER, i pazienti con HL-PTLD erano più anziani ( età media, 52 vs 36 anni, P=0.001 ), con una più alta incidenza di sesso maschile ( 73% vs 54%, P minore di 0.001 ), di origine caucasica ( 81% vs 70%, P=0.02 ) e con malattia extranodale ( 42% vs 3%, P minore di 0.001 ).
La sopravvivenza globale a 5 anni per i pazienti con HL-PTLD è stata del 57% contro l’80% per HL-SEER ( P minore di 0.001 ); la sopravvivenza malattia-specifica è stata inferiore ( P minore di 0.001 ).
Per i pazienti con HL-PTLD, l'uso di qualsiasi chemioterapia era associato con una diminuzione di rischio di morte ( hazard ratio, HR=0.36, P minore di 0.001 ).
Inoltre, i pazienti che non hanno ricevuto chemioterapia o regimi non-tradizionali per il linfoma di Hodgkin hanno presentato un aumentato rischio di morte ( hazard ratio aggiustato, aHR=2.94, P=0.001 e 2.01, P=0.04 ) rispetto ai regimi chemioterapici specifici per il linfoma di Hodgkin.
All'analisi multivariata, l'età avanzata e l’aumento della creatinina sono risultati associati a una minore sopravvivenza globale ( aHR=1.26 per decade, P minore di 0.001; 1.64/0.1 mg/dl di aumento, P=0.02 ).
Un punteggio prognostico sulla base del numero di questi fattori avversi ( 0, 1, 2 ) è stato associato con tassi di sopravvivenza globale a10 anni, rispettivamente, del 79%, 53% e 11% ( P minore di 0.001 ).
Complessivamente, i pazienti con disturbo linfoproliferativo post-trapianto simil-linfoma di Hodgkin presentano una sopravvivenza inferiore se confrontati con il linfoma di Hodgkin nei registri SEER.
Inoltre, il trattamento con la chemioterapia specifica per il linfoma di Hodgkin è risultato associato a una migliore sopravvivenza globale, mentre l'età e la creatinina hanno identificato pazienti con sopravvivenza marcatamente divergente. ( Xagena2016 )
Rosenberg AS et al, Am J Hematol 2016; 91: 560-565
Emo2016
Indietro
Altri articoli
Opdivo a base di Nivolumab nel linfoma di Hodgkin classico: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Modelli di progressione dopo inibitori del checkpoint immunitario per il linfoma di Hodgkin: implicazioni per la radioterapia
Gli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ) hanno dimostrato tassi di risposta notevoli nel linfoma di Hodgkin ( HL...
Rischio di cancro al seno a lungo termine nelle sopravvissute a linfoma di Hodgkin trattate con Doxorubicina
Un ampio studio retrospettivo ha dimostrato che un comune farmaco chemioterapico utilizzato per trattare il linfoma di Hodgkin ( HL...
Brentuximab Vedotin più regime AVD per il trattamento di prima linea del linfoma di Hodgkin sfavorevole in stadio iniziale: studio BREACH
La prognosi dei pazienti con linfoma di Hodgkin sfavorevole allo stadio iniziale rimane insoddisfacente. Sono state valutate l'efficacia e la...
Brentuximab vedotin più Nivolumab dopo trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche per i pazienti adulti con linfoma di Hodgkin classico ad alto rischio
Dopo il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ), il consolidamento con Brentuximab vedotin ( Adcetris ) nei...
Esposizione ottimale alla Fludarabina per esiti migliori dopo la terapia con Axicabtagene ciloleucel per il linfoma non-Hodgkin a cellule B aggressivo
La Fludarabina è uno degli agenti più comuni somministrati per la linfodeplezione prima della terapia CAR-T diretta a CD19, ma...
Brentuximab vedotin con Doxorubicina, Vinblastina e Dacarbazina per il linfoma di Hodgkin correlato all'HIV in stadio II-IV
Brentuximab vedotin ( Adcetris ) in combinazione con Doxorubicina, Vinblastina e Dacarbazina ( regime AVD ) è approvato nella terapia...
Immunoterapia a base di Nivolumab associato a Brentuximab vedotin, un anticorpo monoclonale anti-CD30, nei pazienti recidivanti con linfoma di Hodgkin classico già sottoposti a trapianto autologo
In alcuni pazienti il linfoma di Hodgkin può non-rispondere al trattamento iniziale o ripresentarsi dopo un’apparente risposta poco tempo dopo...
Pembrolizumab più Vorinostat induce risposte nei pazienti con linfoma di Hodgkin refrattario a precedente blocco di PD-1
Uno studio di fase 1 ha valutato l’aggiunta di Vorinostat ( Zolinza ) a Pembrolizumab ( Keytruda ) nei pazienti...
Ibrutinib più RICE o RVICI per linfoma non-Hodgkin maturo a cellule B recidivato / refrattario in bambini e giovani adulti: studio SPARKLE
I risultati della Parte 1 dello studio globale di fase 3 SPARKLE, in aperto, randomizzato, supportano la valutazione continua di...