Epoetina alfa in pazienti con linfoma di Hodgkin in stadio avanzato
È stato condotto uno studio per determinare se l’Epoetina alfa ( Epogen, Eprex, Procrit ) fosse in grado di ridurre la fatigue correlata all’anemia, di migliorare altri aspetti degli esiti relativi alla salute riferiti dai pazienti, di ridurre il numero di trasfusioni di eritrociti, e se avesse un impatto su assenza di fallimento del trattamento e sopravvivenza generale in pazienti con linfoma di Hodgkin in stadio avanzato.
Lo studio, randomizzato e prospettico, HD15EPO condotto dal German Hodgkin Study Group ha valutato Epoetina alfa alle dosi di 40.000 unità ( U ) a cadenza settimanale durante e dopo la chemioterapia ( da 6 a 8 cicli di Bleomicina, Etoposide, Doxorubicina, Ciclofosfamide, Vincristina, Procarbazina e Prednisone [ BEACOPP ] ) in un contesto di doppio cieco e placebo-controllato.
Sono stati coinvolti nello studio 1379 pazienti ed è stato possibile valutarne 1328 per la sicurezza, 1303 per gli esiti clinici e 930 per gli esiti riferiti dai pazienti.
Gli esiti riferiti dai pazienti non hanno mostrato differenze tra i trattamenti a base di placebo o Epoetina alfa, sia dopo il termine della chemioterapia sia trascorsi 6 mesi; non sono emerse differenze tra i pazienti sottoposti a trattamento con Epoetina alfa o placebo per quanto riguarda l’assenza di fallimento del trattamento e sopravvivenza generale.
Non sono emerse neppure differenze nel numero di decessi, progressioni, recidive ed eventi tromboembolici.
Il numero mediano di trasfusioni di globuli rossi si è ridotto da 4 per paziente nel gruppo placebo a 2 per paziente nel gruppo Epoetina alfa ( P minore di 0.001 ), con il 27.4% dei pazienti senza bisogno di questo tipo di trasfusioni nel gruppo placebo rispetto al 36.7% dei pazienti nel gruppo Epoetina alfa ( P minore di 0.001 ).
In conclusione, Epoetina alfa somministrata con cadenza settimanale alla dose di 40.000 U in parallelo con chemioterapia BEACOPP è risultata sicura in pazienti con linfoma di Hodgkin in stadio avanzato, e ha ridotto il numero di trasfusioni di eritrociti, ma non ha mostrato effetti su fatigue e altri esiti riferiti dai pazienti. ( Xagena2010 )
Engert A et al, J Clin Oncol 2010; 28: 2239-2245
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