Hu5F9-G4 e Rituximab nel linfoma non-Hodgkin


L'anticorpo Hu5F9-G4 ( 5F9 ) è un inibitore del checkpoint immunitario dei macrofagi che blocca CD47 e induce la fagocitosi delle cellule tumorali.
5F9 ha sinergia con Rituximab ( MabThera ) per eliminare le cellule del linfoma non-Hodgkin a cellule B aumentando la fagocitosi cellulare dipendente dagli anticorpi mediata dai macrofagi.
Questa combinazione è stata valutata clinicamente.

È stato condotto uno studio di fase 1b su pazienti con linfoma non-Hodgkin recidivante o refrattario.
I pazienti potevano avere linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) o linfoma follicolare.

5F9 ( con una dose di priming di 1 mg per chilogrammo di peso corporeo, somministrato per via endovenosa, con dosi settimanali di mantenimento da 10 a 30 mg per chilogrammo ) è stato somministrato con Rituximab.
E' stata valutata la sicurezza e l'efficacia della combinazione.

In totale sono stati arruolati 22 pazienti ( 15 con linfoma DLBCL e 7 con linfoma follicolare ).
I pazienti avevano ricevuto una mediana di 4 terapie precedenti ( intervallo da 2 a 10 ) e il 95% dei pazienti presentava una malattia refrattaria al Rituximab.

Gli eventi avversi erano prevalentemente di grado 1 o 2; i più comuni erano anemia e reazioni correlate all'infusione.
L'anemia (un effetto atteso on-target) è stata mitigata dalla strategia del dosaggio di 5F9 di priming e mantenimento.

Gli effetti collaterali limitanti la dose sono stati rari.

La dose di 30 mg di 5F9 per chilogrammo, selezionata per la fase 2, ha portato a una occupazione approssimativamente del 100% di recettori CD47 sui globuli bianchi e globuli rossi circolanti.

In totale il 50% dei pazienti ha avuto una risposta obiettiva ( cioè, completa o parziale ), con il 36% con una risposta completa.

I tassi di risposta obiettiva e risposta completa sono stati, rispettivamente, pari a 40% e 33%, tra i pazienti con linfoma DLBCL, e 71% e 43%, rispettivamente, tra quelli con linfoma follicolare.

A un follow-up mediano di 6.2 mesi tra i pazienti con linfoma DLBCL e 8.1 mesi tra quelli con linfoma follicolare, il 91% delle risposte era in corso.

In conclusione, l'inibitore del checkpoint dei macrofagi 5F9 combinato con Rituximab ha mostrato attività promettente nei pazienti con linfoma aggressivo e indolente.
Non sono stati osservati eventi di sicurezza clinicamente significativi in ​​questo studio iniziale. ( Xagena2018 )

Advani R et al, N Engl J Med 2018; 379: 1711-1721

Emo2018 Farma2018


Indietro

Altri articoli

Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...


Gli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ) hanno dimostrato tassi di risposta notevoli nel linfoma di Hodgkin ( HL...


Un ampio studio retrospettivo ha dimostrato che un comune farmaco chemioterapico utilizzato per trattare il linfoma di Hodgkin ( HL...


La prognosi dei pazienti con linfoma di Hodgkin sfavorevole allo stadio iniziale rimane insoddisfacente. Sono state valutate l'efficacia e la...


Dopo il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ), il consolidamento con Brentuximab vedotin ( Adcetris ) nei...


La Fludarabina è uno degli agenti più comuni somministrati per la linfodeplezione prima della terapia CAR-T diretta a CD19, ma...


Brentuximab vedotin ( Adcetris ) in combinazione con Doxorubicina, Vinblastina e Dacarbazina ( regime AVD ) è approvato nella terapia...


In alcuni pazienti il linfoma di Hodgkin può non-rispondere al trattamento iniziale o ripresentarsi dopo un’apparente risposta poco tempo dopo...


Uno studio di fase 1 ha valutato l’aggiunta di Vorinostat ( Zolinza ) a Pembrolizumab ( Keytruda ) nei pazienti...


I risultati della Parte 1 dello studio globale di fase 3 SPARKLE, in aperto, randomizzato, supportano la valutazione continua di...