Sopravvivenza nel lungo termine favorevole dopo trapianto allogenico a ridotta intensità per il linfoma non-Hodgkin aggressivo con recidive multiple
Il ruolo del trapianto allogenico con condizionamento a ridotta intensità nel linfoma diffuso a grandi cellule B non è al momento noto e i dati pubblicati sull’argomento sono relativamente pochi.
I Ricercatori del Guys Hospital di Londra, nel Regno Unito, hanno riportato gli esiti di trapianti a intensità ridotta in una coorte di 48 pazienti consecutivi con linfoma a grandi cellule B di tipo diffuso, recidivante/refrattario ( 30 pazienti con malattia de novo e 18 pazienti con linfoma follicolare trasformato ), sottoposti a trapianto con un regime a base di Alemtuzumab ( Campath, MabCampath ), con un periodo osservazionale mediano di 52 mesi.
Sono stati inclusi nello studio pazienti che avevano sperimentato fallimento delle terapie con 5 precedenti linee di terapia ( valore mediano ), incluso trapianto autologo nel 69%, e il 17% dei pazienti al trapianto sono risultati refrattari alla chemioterapia.
L’età mediana era di 46 anni.
Il condizionamento è avvenuto con Alemtuzumab, Fludarabina ( Fludara ) e Melfalan ( Alkeran ) e una profilassi aggiuntiva contro la malattia da trapianto contro l’ospite ( GVHD ) è stata effettuata con Ciclosporina ( Sandimmun Neoral ).
Tutti i pazienti sono stati in seguito sottoposti con successo a trapianto.
Solo il 17% dei pazienti ha sviluppato GVHD acuta di grado da 2 a 4, con il 13% di loro che ha manifestato GVHD estensiva cronica.
La mortalità stimata senza recidiva a 4 anni è stata del 32% e il rischio di ricaduta è stato del 33%.
Dodici pazienti hanno ricevuto infusioni di linfociti del donatore in associazione o meno alla chemioimmunoterapia per la recidiva e 5 hanno ottenuto remissione duratura; i tassi di sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza generale a 4 anni, sono stati rispettivamente, pari al 48% e al 47%.
I pazienti con malattia sensibile alla chemioterapia prima del trapianto a intensità ridotta hanno avuto tassi di sopravvivenza libera da malattia e sopravvivenza generale a 4 anni del 55% e del 54%, rispettivamente.
I pazienti refrattari alla chemioterapia hanno presentato un esito non-favorevole.
In conclusione, gli incoraggianti tassi di sopravvivenza fanno pensare a un ruolo per il trapianto a intensità ridotta nella recidiva sensibile alla chemioterapia del linfoma a grandi cellule B di tipo diffuso, anche nei pazienti con precedenti esperienze fallimentari di trapianto autologo. ( Xagena2009 )
Thomson KJ et al, J Clin Oncol 2009; 27: 426-432
Emo2009 Farma2009 Onco2009
Indietro
Altri articoli
Opdivo a base di Nivolumab nel linfoma di Hodgkin classico: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Modelli di progressione dopo inibitori del checkpoint immunitario per il linfoma di Hodgkin: implicazioni per la radioterapia
Gli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ) hanno dimostrato tassi di risposta notevoli nel linfoma di Hodgkin ( HL...
Rischio di cancro al seno a lungo termine nelle sopravvissute a linfoma di Hodgkin trattate con Doxorubicina
Un ampio studio retrospettivo ha dimostrato che un comune farmaco chemioterapico utilizzato per trattare il linfoma di Hodgkin ( HL...
Brentuximab Vedotin più regime AVD per il trattamento di prima linea del linfoma di Hodgkin sfavorevole in stadio iniziale: studio BREACH
La prognosi dei pazienti con linfoma di Hodgkin sfavorevole allo stadio iniziale rimane insoddisfacente. Sono state valutate l'efficacia e la...
Brentuximab vedotin più Nivolumab dopo trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche per i pazienti adulti con linfoma di Hodgkin classico ad alto rischio
Dopo il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ), il consolidamento con Brentuximab vedotin ( Adcetris ) nei...
Esposizione ottimale alla Fludarabina per esiti migliori dopo la terapia con Axicabtagene ciloleucel per il linfoma non-Hodgkin a cellule B aggressivo
La Fludarabina è uno degli agenti più comuni somministrati per la linfodeplezione prima della terapia CAR-T diretta a CD19, ma...
Brentuximab vedotin con Doxorubicina, Vinblastina e Dacarbazina per il linfoma di Hodgkin correlato all'HIV in stadio II-IV
Brentuximab vedotin ( Adcetris ) in combinazione con Doxorubicina, Vinblastina e Dacarbazina ( regime AVD ) è approvato nella terapia...
Immunoterapia a base di Nivolumab associato a Brentuximab vedotin, un anticorpo monoclonale anti-CD30, nei pazienti recidivanti con linfoma di Hodgkin classico già sottoposti a trapianto autologo
In alcuni pazienti il linfoma di Hodgkin può non-rispondere al trattamento iniziale o ripresentarsi dopo un’apparente risposta poco tempo dopo...
Pembrolizumab più Vorinostat induce risposte nei pazienti con linfoma di Hodgkin refrattario a precedente blocco di PD-1
Uno studio di fase 1 ha valutato l’aggiunta di Vorinostat ( Zolinza ) a Pembrolizumab ( Keytruda ) nei pazienti...
Ibrutinib più RICE o RVICI per linfoma non-Hodgkin maturo a cellule B recidivato / refrattario in bambini e giovani adulti: studio SPARKLE
I risultati della Parte 1 dello studio globale di fase 3 SPARKLE, in aperto, randomizzato, supportano la valutazione continua di...