Confronto tra stent medicati e stent di metallo nudo nel trattamento della malattia dell’arteria coronaria principale sinistra nei pazienti con sindrome coronarica acuta


Uno studio ha confrontato gli outcome ( esiti ) clinici a lungo termine dopo impianto di stent in un’ampia popolazione del mondo reale di pazienti con sindrome coronarica acuta trattati con stent medicato o stent di metallo nudo.

L’avvento degli stent a eluizione di farmaco ha ridotto il rischio di ristenosi dell’arteria coronaria principale di sinistra non-protetta, rispetto agli stent di metallo nudo.
Tuttavia permangono problemi di sicurezza, specialmente per i pazienti ad alto rischio.

E’ stato consultato il Registro GISE-SICI con 1.453 pazienti, sottoposti a intervento coronarico percutaneo ( PCI ) dell’arteria coronaria principale sinistra non-protetta tra il 2002 e il 2006.

Sono stati analizzati 849 pazienti consecutivi, con angina instabile o infarto miocardico senza sopraslivellamento ST ( NSTEMI ), trattati con stent a rilascio di farmaco ( n=611 ) o stent di metallo nudo ( n=238 ).

Nel corso del periodo osservazionale di 3 anni, l’hazard ratio aggiustato per il rischio di mortalità dopo impianto di stent a eluizione, rispetto all’impianto dello stent di metallo nudo, è stato pari a 0.90 ( p=0.617 ), e l’hazard ratio aggiustato per il rischio di mortalità cardiaca a 0.75 ( p=0.0287 ).

Gli stent medicati sono risultati associati ad una significativa riduzione dell’infarto miocardico ( HR=0.37; p=0.009 ) e della rivascolarizzazione della lesione bersaglio ( HR=0.38; p=0.001 ).

L’età più giovane, la bassa frazione d’eiezione, un aumento dei biomarcatori cardiaci, l’assenza di diabete e le biforcazioni hanno mostrato una significativa interazione con il trattamento assegnato per l’infarto miocardico.

In conclusione, in un’ampia popolazione di pazienti con sindromi coronariche acute e malattia dell’arteria coronaria principale sinistra non-protetta, gli stent a rilascio di farmaco sono risultati più efficaci rispetto agli stent di metallo nudo nel ridurre l’infarto miocardico e la rivascolarizzazione della lesione bersaglio.
Non è stata osservata nessuna evidenza di una significativa riduzione della mortalità con gli stent medicati versus gli stent di metallo nudo. ( Xagena2009 )

Tamburino C et al, Am J Cardiol 2009; 103: 187-193


Cardio2009


Indietro

Altri articoli

È stata valutata l'efficacia comparativa della tomografia computerizzata e dell'angiografia coronarica invasiva in donne e uomini con dolore toracico stabile...



Gli esiti comparativi a lungo termine dopo intervento coronarico percutaneo ( PCI ) con stent a rilascio di Everolimus e...


I farmaci antiaritmici di classe 1C ( AAD ) sono stati associati a danno nei pazienti trattati per aritmie ventricolari...


La combinazione di 2.5 mg di Rivaroxaban ( Xarelto ) due volte al giorno e 100 mg di Aspirina (...


La Colchicina riduce il rischio di eventi cardiovascolari nei pazienti dopo infarto del miocardio e nei pazienti con malattia coronarica...


La malattia coronarica ( CAD ) e la disfunzione microvascolare coronarica ( CMD ) possono contribuire alle caratteristiche fisiopatologiche dell’insufficienza...


È stata valutata la capacità dell'inibitore della proproteina convertasi subtilisina/kexina di tipo 9 ( PCSK9 ) Evolocumab ( Repatha )...


Il trattamento con l'inibitore della fosfodiesterasi 5 ( PDE5i ) è associato a una riduzione della mortalità rispetto a nessun...


L'ansia è comune tra i pazienti con malattia coronarica ( CHD ) ed è associata a peggiori esiti di salute;...