Alzheimer: i fattori vascolari predicono la velocità di progressione della malattia
Benchè ci siano considerevoli evidenze a livello epidemiologico che i fattori di rischio cardiovascolare aumentino il rischio di malattia di Alzheimer incidente, pochi studi hanno esaminato il loro effetto sulla progressione dopo una diagnosi di Alzheimer.
Lo scopo dello studio longitudinale sulla demenza incidente, coordinato da Ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine, è stato quello di valutare l’effetto dei fattori vascolari sulla velocità di progressione della malattia.
Un totale di 135 pazienti con malattia di Alzheimer incidente, identificati in un campione, basato su una popolazione di anziani, è stato seguito con visite a domicilio per una media di 3 anni ( range da 0,8 a 9,5 ) e 2,1 visite di follow-up ( range da 1 a 5 ).
In ogni visita sono state applicate la scala CDR ( Clinical Dementia Rate ) e la MMSE ( Mini-Mental State Examination ).
La fibrillazione atriale, l’ipertensione sistolica e l’angina sono risultate associate con un più rapido declino alla scala CDR e MMSE, mentre la storia di un intervento chirurgico per l’installazione di bypass coronarico, il diabete ed i trattamenti antipertensivi sono risultati associati ad una più lenta velocità di declino.
È stata osservata un’interazione con l’età per l’ipertensione sistolica, l’angina e l’infarto miocardico, che sono risultate associate ad un maggior declino con la maggiore età al basale.
In conclusione, la fibrillazione atriale, l’ipertensione e l’angina sono risultate associate ad una maggiore velocità di declino e potrebbero rappresentare fattori di rischio modificabili nell’ambito di una prevenzione secondaria nella malattia di Alzheimer.
Il declino attenuato osservato per diabete e chirurgia per impianto di bypass coronarico potrebbe essere dovuta ad una sopravvivenza selettiva.
Alcuni di questi effetti sembrano variare in relazione all’età. ( Xagena2007 )
Mielke MM et al, Neurology 2007; 69: 1850-1858
Neuro2007 Cardio2007
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