Ipercolesterolemia nella mezza età aumenta il rischio di malattia di Alzheimer
L’ipercolesterolemia nella mezza età aumenta il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer in tempi successivi.
Lo studio retrospettivo ha riguardato 9.752 soggetti di età compresa tra 40 e 45 anni, che nel periodo 1964-1973 si sono sottoposti ad esami medici.
Un totale di 504 soggetti hanno sviluppato malattia di Alzheimer; l’età media alla diagnosi è stata di 68.8 anni.
E’ stato osservato che i soggetti con livelli di colesterolo nei più alti quartili ( 249-500 mg/dl ) presentavano un più alto rischio di Alzheimer, 1.5 volte maggiore rispetto a quelli nei quartili più bassi.
Anche i meno elevati livelli di colesterolo erano associati ad un aumentato rischio di demenza.
I soggetti con livelli di colesterolo compresi tra 221 e 248 mg/dl avevano una probabilità 1,3 volte maggiore di andare incontro ad una diagnosi di malattia di Alzheimer nella fase tradiva della vita, rispetto ai soggetti con livelli di colesterolo inferiori a 198 mg/dl.
Secondo gli Autori, lo studio può aver sottostimato il rischio di malattia di Alzheimer.
Lo studio presenta il limite di non disporre di informazione riguardo ai trigliceridi e al colesterolo LDL, perché negli anni 60 e 70 questi parametri non venivano misurati.
Alina Solomon dell’University of Kuopio in Finlandia e co-autrice dello studio, ritiene che ai quarantenni con alti livelli di colesterolo dovrebbe essere prescritta una dieta ed altri cambiamenti dello stile di vita, e se necessario trattati con farmaci ipolipidemizzanti. ( Xagena2008 )
Fonte: American Academy of Neurology ( AAN ) – Meeting, 2008
Cardio2008 Neuro2008
Indietro
Altri articoli
Dieta MIND e dieta mediterranea per il ritardo neurodegenerativo nella malattia di Alzheimer
La dieta può ridurre il rischio di demenza da Alzheimer e rallentare il declino cognitivo, ma la comprensione dei meccanismi...
Lecanemab nella malattia di Alzheimer precoce
L'accumulo di beta-amiloide aggregata solubile e insolubile ( A-beta ) può avviare o potenziare i processi patologici nella malattia di...
Donanemab nella malattia di Alzheimer sintomatica precoce: studio TRAILBLAZER-ALZ 2
Esistono trattamenti efficaci limitati per la malattia di Alzheimer. Sono stati valutati l'efficacia e gli eventi avversi di Donanemab, un...
Malattia di Alzheimer ed epilessia
Studi osservazionali hanno suggerito una relazione bidirezionale tra la malattia di Alzheimer ( AD ) e l'epilessia. Resta tuttavia dibattuto...
Sicurezza ed efficacia di Semorinemab nella malattia di Alzheimer da lieve a moderata: studio Lauriet
L'accumulo di grovigli neurofibrillari di proteina tau nella malattia di Alzheimer è correlato al declino cognitivo. Le immunoterapie anti-tau sono...
Solanezumab nella malattia di Alzheimer preclinica
Gli studi su anticorpi monoclonali mirati a varie forme di amiloide in diversi stadi della malattia di Alzheimer hanno avuto...
Gantenerumab nella malattia di Alzheimer in fase iniziale
Gli anticorpi monoclonali che prendono di mira l'amiloide-beta ( A-beta ) hanno il potenziale di rallentare il declino cognitivo e...
Anomalie di imaging correlate all'amiloide in due studi di fase 3 che hanno valutato Aducanumab nei pazienti con malattia di Alzheimer in fase iniziale
Gli studi clinici randomizzati di fase 3 EMERGE ed ENGAGE su Aducanumab ( Aduhelm ) forniscono un solido set...
Lieve deterioramento cognitivo con corpi di Lewy o con malattia di Alzheimer, progressione a demenza
Per determinare se il deterioramento cognitivo lieve con corpi di Lewy o il deterioramento cognitivo lieve con malattia di Alzheimer...
Sicurezza ed efficacia del Pioglitazone per ritardare il deterioramento cognitivo nelle persone a rischio di malattia di Alzheimer: studio TOMMORROW
L'identificazione delle persone a rischio di deterioramento cognitivo è essenziale per migliorare il reclutamento negli studi di prevenzione secondaria della...