L’FDA ha approvato Aricept 23 mg nel trattamento della malattia di Alzheimer moderata-grave
L'FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato una nuovo dosaggio di Donezepil ( Aricept ) per l'impiego nei pazienti con forma moderata-grave della malattia di Alzheimer.
La nuova dose approvata è di 23 mg, mentre prima erano disponibili i dosaggi da 5 e 10 mg. E’ possibile aumentare il dosaggio fino a 23 mg, purché il paziente sia stato stabilizzato per almeno 3 mesi con il dosaggio di 10 mg.
L'approvazione si basa su uno studio condotto su 1.463 pazienti con malattia di Alzheimer moderata-grave che ha messo a confronto tra loro due dosaggi di Donezepil ( 23 mg versus 10 mg ).
Lo studio ha dimostrato una superiorità della dose più elevata riguardo ai parametri cognitivi, misurati attraverso la scala SIB ( Severe Impairment Battery ), che misura la funzione cognitiva; la variazione del punteggio dal basale è stata in media di 2.2 punti ( 2.6 punti con la dose da 23 mg vs 0.4 punti con il dosaggio 10 mg; p=0.0001 ).
Nel gruppo trattato con il dosaggio di 23 mg non è stato riscontrato un miglioramento alla scala CIBIC+ ( Clinician's Interview-Based Impression of Change Plus Caregiver Input ), che misura la funzione globale.
Aricept è un inibitore acetilcolina-esterasi, scoperto e sviluppato da Eisai ed è stato approvato prima negli Stati Uniti nel novembre 1996. Aricept aumenta i livelli di acetilcolina nel cervello e rallenta la progressione della malattia da inibendo acetilcolinesterasi, un enzima che degrada il neurotrasmettitore acetilcolina.
Aricept è il primo e unico farmaco di prescrizione approvato negli Stati Uniti dall’FDA per il trattamento di tutte le fasi della malattia di Alzheimer, lieve, moderata e grave. ( Xagena2010 )
Fonte: Eisai, 2010
Farma2010 Neuro2010
Indietro
Altri articoli
Dieta MIND e dieta mediterranea per il ritardo neurodegenerativo nella malattia di Alzheimer
La dieta può ridurre il rischio di demenza da Alzheimer e rallentare il declino cognitivo, ma la comprensione dei meccanismi...
Lecanemab nella malattia di Alzheimer precoce
L'accumulo di beta-amiloide aggregata solubile e insolubile ( A-beta ) può avviare o potenziare i processi patologici nella malattia di...
Donanemab nella malattia di Alzheimer sintomatica precoce: studio TRAILBLAZER-ALZ 2
Esistono trattamenti efficaci limitati per la malattia di Alzheimer. Sono stati valutati l'efficacia e gli eventi avversi di Donanemab, un...
Malattia di Alzheimer ed epilessia
Studi osservazionali hanno suggerito una relazione bidirezionale tra la malattia di Alzheimer ( AD ) e l'epilessia. Resta tuttavia dibattuto...
Sicurezza ed efficacia di Semorinemab nella malattia di Alzheimer da lieve a moderata: studio Lauriet
L'accumulo di grovigli neurofibrillari di proteina tau nella malattia di Alzheimer è correlato al declino cognitivo. Le immunoterapie anti-tau sono...
Solanezumab nella malattia di Alzheimer preclinica
Gli studi su anticorpi monoclonali mirati a varie forme di amiloide in diversi stadi della malattia di Alzheimer hanno avuto...
Gantenerumab nella malattia di Alzheimer in fase iniziale
Gli anticorpi monoclonali che prendono di mira l'amiloide-beta ( A-beta ) hanno il potenziale di rallentare il declino cognitivo e...
Anomalie di imaging correlate all'amiloide in due studi di fase 3 che hanno valutato Aducanumab nei pazienti con malattia di Alzheimer in fase iniziale
Gli studi clinici randomizzati di fase 3 EMERGE ed ENGAGE su Aducanumab ( Aduhelm ) forniscono un solido set...
Lieve deterioramento cognitivo con corpi di Lewy o con malattia di Alzheimer, progressione a demenza
Per determinare se il deterioramento cognitivo lieve con corpi di Lewy o il deterioramento cognitivo lieve con malattia di Alzheimer...
Sicurezza ed efficacia del Pioglitazone per ritardare il deterioramento cognitivo nelle persone a rischio di malattia di Alzheimer: studio TOMMORROW
L'identificazione delle persone a rischio di deterioramento cognitivo è essenziale per migliorare il reclutamento negli studi di prevenzione secondaria della...