Malattia di Crohn: Infliximab superiore ad Azatioprina


I risultati dello studio SONIC ( Crohn’s Disease Naïve to Immunomodulators and Biologic Therapy ) hanno indicato che una quota significativamente superiore di pazienti con malattia di Crohn moderata-grave trattati con Infliximab ( Remicade ) in associazione con Azatioprina ( Imuran ) o in monoterapia ha ottenuto la remissione in assenza di steroidi e la guarigione della mucosa rispetto ai pazienti trattati con la sola Azatioprina.

Alla settimana 26, il 57% dei pazienti trattati con Infliximab 5 mg/kg alle settimane 0, 2, 6, 14 e 22 ( o alle settimane 0, 2 e 6 del ciclo di induzione e poi in terapia di mantenimento ) e il 44% dei pazienti trattati con Infliximab in monoterapia hanno raggiunto la remissione in assenza di steroidi ( endpoint primario dello studio ), rispetto al 31% dei pazienti trattati con la sola Azatioprina ( P
Lo studio clinico SONIC, primo del suo genere a confrontare Infliximab, un antagonista del TNF-alfa, con un immunomodulatore in pazienti con malattia di Crohn da moderata a grave che in precedenza non avevano risposto all’Acido 5-aminosalicilico ( 5-ASA ) e/o agli steroidi, ha incluso più di 500 pazienti, Oltre al miglioramento della percentuale di remissioni in assenza di steroidi nei pazienti trattati con Infliximab, i dati hanno mostrato poi che un maggior numero di pazienti con malattia di Crohn aveva ottenuto la guarigione della mucosa ( endpoint secondario dello studio ) se trattati con Infliximab.

Alla settimana 26, il 44% dei pazienti trattati con Infliximab in associazione e il 30% di quelli che avevano ricevuto Infliximab in monoterapia avevano ottenuto la guarigione della mucosa, rispetto al 17% di quelli trattati con la sola Azatioprina ( P
I dati dello studio hanno anche mostrato che il profilo di sicurezza di Infliximab, in associazione o in monoterapia, era simile a quello di Azatioprina in monoterapia. Alla settimana 30, il 24% dei pazienti trattati con Azatioprina in monoterapia aveva manifestato uno o più gravi eventi avversi rispetto al 16% e al 14%, rispettivamente, dei pazienti trattati con Infliximab in monoterapia e Infliximab con Azatioprina. In queste percentuali sono compresi due pazienti trattati con Azatioprina in monoterapia che hanno sviluppato un tumore del colon, un paziente trattato con Azatioprina in monoterapia deceduto dopo colectomia e un paziente trattato con Infliximab in associazione, a cui è stata diagnosticata la tubercolosi. Per quanto riguarda le infezioni maggiori, ne sono state segnalate otto nel gruppo Azatioprina in monoterapia, quattro nel gruppo Infliximab in monoterapia e sei nel gruppo Infliximab in associazione.

SONIC è uno studio clinico multicentrico di fase IIIb, randomizzato, controllato e in doppio cieco, disegnato per confrontare l’efficacia e la sicurezza di Infliximab in monoterapia, Azatioprina in monoterapia e l’associazione dei due farmaci in pazienti con malattia di Crohn da moderata a grave mai trattati in precedenza ( naive ) con immunomodulatori e terapia biologica.
Un totale di 508 pazienti affetti da malattia di Crohn e naive sia ai biologici sia agli immunomodulatori ( Azatioprina, 6-Mercaptopurina e Metotrexato ) sono stati inclusi nello studio e assegnati casualmente a tre gruppi: 170 pazienti hanno ricevuto Azatioprina 2.5 mg/kg/die e infusioni di placebo, 169 pazienti hanno ricevuto infusioni di Infliximab 5 mg/kg alle settimane 0, 2, 6 e poi ogni otto settimane assieme a placebo, 169 pazienti hanno ricevuto Infliximab 5 mg/kg e Azatioprina 2.5 mg/kg per 30 settimane.
L’endpoint primario di SONIC era valutare l’induzione della remissione in assenza di steroidi. Il 52% dei pazienti arruolati nello studio SONIC era di sesso maschile, la mediana dell’età era di 34 anni, quella del peso di 70 kg, quella della durata di malattia di 2.3 anni e il punteggio basale mediano al Crohn’s Disease Activity Index ( CDAI ) era di 275. Il 49% dei pazienti presentava manifestazioni extra-intestinali di malattia, il 18% aveva una storia di fistole, il 21% aveva subito resezioni intestinali, il 27% era stato ricoverato per Crohn almeno una volta nell’anno prima dell’arruolamento e il 41% assumeva steroidi al basale. ( Xagena2008 )

Fonte: Schering-Plough, 2008


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