Una debole risposta immunitaria alla base della malattia di Crohn
Alla base della malattia di Crohn potrebbe esserci un’alterazione dell’immunità innata, contrariamente a quanto finora creduto.
Secondo i Ricercatori dello University Colege London, l’impiego del Sildenafil ( Viagra, Revatio ) potrebbe essere di ausilio per la malattia mediante un aumento del flusso ematico con conseguente miglioramento della risposta immunitaria.
La mancanza di una risposta infiammatoria acuta potrebbe portare ad un ritardo o ad un’incompleta rimozione dei batteri e di altri contenuti intestinali dall’intestino nei pazienti con malattia di Crohn.
Questo materiale può provocare una lesione della barriera mucosale e la continua presenza di questo materiale può causare infiammazione cronica.
I Ricercatori hanno confrontato i pazienti con malattia di Crohn con soggetti sani ( gruppo controllo ).
E’ stata esaminata la reazione allo scraping ( raschiamento ) intestinale.
In tutti i soggetti esaminati, la mucosa era normale all’inizio dell’esperimento, ma 6 ore dopo la biopsia i soggetti sani presentavano una risposta infiammatoria acuta a differenza dei pazienti con malattia di Crohn, che, invece, presentavano più basse quantità di neutrofili ( -79% ) e mediatori infiammatori ( -63% ) delle cellule positive per l’interleuchina-8.
Per verificare se la risposta immunitaria fosse confinata all’intestino, i Ricercatori hanno compiuto un altro esperimento provocando abrasioni sulla cute.
A distanza di 5 ore dal trauma, i pazienti con malattia di Crohn presentavano un numero sensibilmente più basso di neutrofili e di cellule secernenti interleuchina-8 al sito del trauma rispetto ai controlli.
Un ulteriore esperimento è consistito nell’iniettare il batterio Escherichia coli nella cute dell’avambraccio.
Nei soggetti controllo, questo ha comportato un aumento di 9 volte del flusso ematico al sito del trauma nelle 24 ore successive, mentre non è stata osservata alcuna sensibile variazione del flusso sanguigno nei pazienti con Crohn.
I Ricercatori hanno valutato l’effetto del Sildenafil ( Viagra, Revatio ) sul flusso ematico.
Il Sildenafil ha aumentato in modo marcato il flusso sanguigno.
Secondo gli Autori, il Sildenafil potrebbe risultare utile nel trattamento della malattia di Crohn, soprattutto a livello del colon. ( Xagena2006 )
Fonte: Tha Lancet, 2006
Gastro2006 Farma2006
Indietro
Altri articoli
Terapia di induzione e mantenimento con Upadacitinib per la malattia di Crohn
Upadacitinib ( Rinvoq ), un inibitore orale selettivo della Janus chinasi ( JAK ), è in fase di studio per...
Etrolizumab come terapia di induzione e mantenimento nei pazienti con malattia di Crohn da moderatamente a gravemente attiva: studio BERGAMOT
Etrolizumab è un anticorpo monoclonale anti-beta-7 mirato all'intestino che ha come target le integrine alfa-4 beta-7 ( α4β7 ) e...
Rinvoq a base di Upadacitinib, un JAK inibitore, nel trattamento di malattia di Crohn, colite ulcerosa, dermatite atopica, spondiloartrite assiale, artrite psoriasica, artrite reumatoide
Rinvoq, il cui principio attivo è Upadacitinib, è un medicinale che agisce sul sistema immunitario ed è indicato per il...
Stent in metallo autoespandibili rispetto a dilatazione endoscopica con palloncino per il trattamento delle stenosi nella malattia di Crohn: studio ProtDilat
La dilatazione endoscopica con palloncino ( EBD ) è il trattamento endoscopico consolidato per le stenosi brevi nella malattia di...
Efficacia e sicurezza di due regimi endovenosi di Vedolizumab per la malattia di Crohn fistolizzante perianale: studio ENTERPRISE
La malattia di Crohn fistolizzante è difficile da trattare. Sono stati riportati i risultati di ENTERPRISE, uno studio randomizzato, in...
Efficacia e sicurezza di Vedolizumab per via sottocutanea nei pazienti con malattia di Crohn da moderatamente a gravemente attiva: risultati dello studio randomizzato VISIBLE 2
VISIBLE 2 è uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, di fase 3 che ha valutato una nuova...
Trattamento treat-to-target rispetto allo standard di cura per i pazienti con malattia di Crohn trattati con Ustekinumab: studio STARDUST
Una strategia treat-to-target, in cui obiettivi di trattamento rigorosamente definiti facilitano il processo decisionale nella pratica clinica, è raccomandata come...
Terapia anti-TNF a breve termine con chiusura chirurgica rispetto alla terapia anti-TNF nel trattamento delle fistole perianali nella malattia di Crohn: studio PISA-II
Le linee guida sulle fistole perianali nella malattia di Crohn raccomandano il trattamento anti-TNF ( fattore di necrosi tumorale )...
Ustekinumab versus Adalimumab per la terapia di induzione e mantenimento in pazienti naive ai farmaci biologici con malattia di Crohn da moderatamente a gravemente attiva
Gli studi con comparatore attivo sono importanti per informare il paziente e la scelta del medico. Sono state valutate l'efficacia...
Risankizumab come terapia di mantenimento per la malattia di Crohn da moderatamente a gravemente attiva: risultati dello studio FORTIFY
C'è un grande bisogno insoddisfatto di nuove terapie con nuovi meccanismi d'azione per i pazienti con malattia di Crohn. Gli...