Isradipina può rallentare la progressione della malattia di Parkinson
Uno studio su modelli murini da parte dei Ricercatori della Northwestern University di Chicago negli Stati Uniti, ha mostrato che l’Isradipina ( DynaCirc / Lomir ) può rallentare o forse anche arrestare la progressione della malattia di Parkinson.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature.
L’Isradipina è un farmaco antipertensivo.
Attualmente la terapia standard della malattia di Parkinson è rappresentata dalla Levodopa ( L-Dopa ) che nel cervello si trasforma in dopamina.
Sebbene la Levodopa abbia effetto su molti sintomi negli stati precoci della malattia, con il tempo il farmaco risulta meno efficace.
Poiché la malattia progredisce, i pazienti devono assumere dosaggi sempre più elevati di Levodopa, con comparsa di eventi avversi, tra cui i movimenti involontari.
Qualora l’Isradipina fosse in grado di preservare i neuroni dopaminergici dalla distruzione, l’effetto della Levodopa potrebbe durare più a lungo.
I Ricercatori statunitensi hanno esaminato l’attività elettrica dei neurroni dopaminergici.
I neuroni dopaminergici agiscono come pacemaker, generando in modo regolare segnali elettrici. E’ stato osservato che i neuroni dopaminergici utilizzano gli ioni calcio per trasmettere i segnali.
Nell’esperimento i topi sono stati esposti a sostanza chimiche in grado di indurre i sintomi simili a quelli del Parkinson.
Il trattamento con l’Isradipina ha ridotto la perdita neuronale ed ha prevenuto lo sviluppo dei disturbi di movimento. ( Xagena2007 )
Fonte: Northwestern University, 2007
Neuro2007 Farma2007
Indietro
Altri articoli
Associazione tra attività fisica e malattia di Parkinson nelle donne: follow-up a lungo termine dello studio di coorte E3N
Precedenti studi di coorte hanno riportato che una singola misura di attività fisica valutata al basale era associata a una...
Caratteristiche della tomografia a coerenza ottica retinica associate alla malattia di Parkinson incidente e prevalente
Studi su cadaveri hanno mostrato neurodegenerazione correlata alla malattia e altre anomalie morfologiche nella retina di individui con malattia di...
Sicurezza ed efficacia di Venglustat nella malattia di Parkinson associata a GBA1
Le varianti del gene GBA1, che codifica per la glucocerebrosidasi dell'acido lisosomiale, sono tra i fattori di rischio genetico più...
Trattamento transdermico con Nicotina e progressione della malattia di Parkinson in fase iniziale
Studi epidemiologici hanno dimostrato che i fumatori hanno una minore incidenza della malattia di Parkinson. Si è ipotizzato che la...
Ablazione a ultrasuoni focalizzata del globo pallido nella malattia di Parkinson
L'ablazione ecografica focalizzata, unilaterale, del segmento interno del globo pallido ha ridotto i sintomi motori della malattia di Parkinson in...
Associazione del cambiamento di peso precoce con declino cognitivo nei pazienti con malattia di Parkinson
Si è determinato se il cambiamento di peso precoce sia associato al successivo deterioramento della funzione cognitiva, comprese le prestazioni...
Associazione tra farmaci da prescrizione e conseguente rischio di malattia di Parkinson
Il tasso di incidenza della malattia di Parkinson ( PD ) è aumentato rapidamente negli ultimi anni. Tuttavia, non esistono...
Associazione dell'attività della glucocerebrosidasi nel liquido cerebrospinale con il rischio di demenza incidente nei pazienti con malattia di Parkinson
Le variazioni nel gene della glucocerebrosidasi ( GBA ) sono fattori di rischio comuni per la malattia di Parkinson e...
Effetti dell'esercizio sui sintomi depressivi nei pazienti con malattia di Parkinson
Lo scopo di uno studio è stato quello di fornire prove chiare a sostegno dell'esercizio per migliorare i sintomi depressivi...
Risposta alla Levodopa nei pazienti con malattia di Parkinson in fase iniziale: studio LEAP
Lo studio LEAP ( Levodopa in EArly Parkinson's Disease ) ha permesso di condurre analisi post hoc riguardanti gli effetti...