Empagliflozin in donne con diabete mellito di tipo 2 e malattie cardiovascolari: analisi di EMPA-REG OUTCOME
L'epidemia globale di diabete mellito di tipo 2 colpisce allo stesso modo donne e uomini; tuttavia, l'impatto relativo sul sistema cardiovascolare appare maggiore per le donne rispetto agli uomini e rispetto ai coetanei senza diabete.
Inoltre, le donne sono spesso sottorappresentate negli studi sull'esito cardiovascolare, con conseguente minore certezza sull'impatto delle terapie di prevenzione cardiovascolare nei sessi.
Lo studio EMPA-REG OUTCOME, che ha incluso il 28.5% di donne, ha rilevato che Empagliflozin, somministrato in aggiunta allo standard di cura, ha ridotto il rischio di morte cardiovascolare del 38%, ospedalizzazione per insufficienza cardiaca del 35% e l’endpoint composito di nefropatia incidente o in peggioramento del 39%.
E' stata riportata una analisi secondaria dello studio per determinare gli effetti relativi di Empagliflozin ( Jardiance ) nelle donne rispetto agli uomini.
La popolazione studiata era costituita da individui con diabete mellito di tipo 2 ( HbA1c 53-86 mmol/mol ed eGFR superiore a 30 ml min-1/1.73 m-2 ), con accertata malattia cardiovascolare aterosclerotica.
Gli individui sono stati randomizzati a ricevere Empagliflozin 10 mg o 25 mg oppure placebo una volta al giorno in aggiunta allo standard di cura.
Lo studio è proseguito fino a quando 691 persone o più hanno manifestato un evento giudicato incluso nell'esito primario.
Tutti gli eventi di esito cardiovascolare, inclusi i ricoveri per insufficienza cardiaca e i decessi sono stati valutati in modo prospettico e in cieco dai Comitati per gli eventi clinici.
Al basale, il profilo demografico di 2004 donne ( età 63.6 anni ) rispetto a 5.016 uomini ( età 63.0 anni ) nello studio era in gran parte simile, con l'eccezione del colesterolo LDL numericamente più alto nel donne ( 2.5 vs 2.1 mmol/l ), coerentemente con i tassi più bassi di terapie ipolipemizzanti ( 75.4% vs 83.2% ).
Le donne avevano meno probabilità di essere fumatrici ( 31.5% vs 69.9% ).
Il tasso di incidenza annuale per le donne nel gruppo placebo è risultato numericamente inferiore a quello degli uomini per mortalità cardiovascolare ( 1.58% vs 2.19% ), numericamente più alto per ospedalizzazione da insufficienza cardiaca ( 1.75% vs 1.33% ) e simile per eventi renali ( 7.22% vs 7.75% ).
Non è stata rilevata alcuna modifica dell'effetto per sesso entro le restrizioni di potenza statistica dell'analisi per morte cardiovascolare, ospedalizzazione per insufficienza cardiaca e nefropatia incidente o in peggioramento ( P interazione 0.32, 0.20 e 0.85, rispettivamente ).
Empagliflozin, rispetto al placebo, ha aumentato i tassi di infezioni genitali sia nelle donne ( 2.5% vs 10.0% ) che negli uomini ( 1.5% vs 2.6% ).
In conclusione, la morte per cause cardiovascolari, il ricovero ospedaliero per insufficienza cardiaca e la nefropatia incidente o in peggioramento indotti da Empagliflozin non erano diversi tra donne e uomini. ( Xagena2018 )
Zinman B et al, Diabetologia 2018; 61: 1522-1527
Endo2018 Gyne2018 Cardio2018 Farma2018
Indietro
Altri articoli
Gotta e incidenza di 12 malattie cardiovascolari
La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...
Infezione grave e rischio di malattie cardiovascolari
L’eccesso di rischio di malattie cardiovascolari associato a un’ampia gamma di malattie infettive non è noto. È stato quantificato il...
Associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari entro 24 mesi dal parto
Nonostante la ben nota associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari, esistono dati limitati su quali specifiche diagnosi...
Pitavastatina per prevenire le malattie cardiovascolari nell'infezione da virus HIV
Il rischio di malattie cardiovascolari è maggiore tra le persone con infezione da virus dell’immunodeficienza umana ( HIV ), quindi...
Associazione dell'indice trigliceridi-glucosio come misura della resistenza all'insulina con mortalità e malattie cardiovascolari nelle popolazioni dei cinque continenti: studio PURE
L'indice trigliceridi-glucosio ( TyG ) è un marcatore surrogato facilmente accessibile della resistenza all'insulina, un percorso importante nello sviluppo del...
Intervalli salutari ottimali della funzione tiroidea definiti dal rischio di malattie cardiovascolari e mortalità
Gli intervalli di riferimento dell'ormone stimolante la tiroide ( TSH ) e della tiroxina libera ( FT4 ) sono definiti...
Consumo di caffè e tè verde e mortalità per malattie cardiovascolari tra persone con e senza ipertensione
È stato condotto uno studio per esaminare gli impatti del consumo di caffè e di tè verde sulla mortalità per...
Alcuni pazienti sopravvissuti al cancro ai testicoli sono a maggior rischio di malattie cardiovascolari
Coloro che sopravvivono al cancro ai testicoli hanno spesso fattori di rischio non-rilevati per le malattie cardiovascolari che possono portare...
Rischio di malattie cardiovascolari nelle donne con e senza tumore alla mammella: Pathways Heart Study
È stato esaminato il rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità nelle donne con tumore al seno in base alla...
Studio CLEAR Harmony OLE: sicurezza ed efficacia a lungo termine dell'Acido Bempedoico nei pazienti con malattie cardiovascolari aterosclerotiche e/o ipercolesterolemia familiare eterozigote
Esistono dati limitati sulla sicurezza e l'efficacia a lungo termine dell'Acido Bempedoico ( Nilemdo ), un inibitore dell'adenosina trifosfato-citrato liasi,...