Sicurezza ed efficacia di Peginterferone alfa-2a più Ribavirina in pazienti con epatite C cronica, sottoposti a trapianto renale
La terapia a base di Interferone ( IFN ) nei soggetti con infezione cronica da virus dell'epatite C ( HCV ) e trapianto renale è stata associata a un alto rischio di rigetto acuto e scarsa efficacia.
Sono state valutate la sicurezza e l'efficacia di PegIFNalfa-2a e Ribavirina ( RBV ) in combinazione nei pazienti con infezione da HCV e trapianto di rene.
Sono stati reclutati 32 pazienti adulti con trapianto renale da più di 12 mesi, con infezione da HCV genotipo 1 ( 62.5% ) e 4 ( 37.5% ) e con significativa fibrosi ( Metavir maggiore o uguale a F2 ) in uno studio in aperto con PegIFNα-2a 135-180 mcg/settimana, più Ribavirina 200-1200 mg/die per 48 settimane, sulla base del tasso di filtrazione glomerulare stimato.
Sono state effettuate valutazioni di sicurezza settimanalmente per 4 settimane, ogni 2 settimane per 8 settimane e ogni 6 settimane per 36 settimane.
Gli endpoint dello studio erano la risposta virologica sostenuta ( SVR ) o lo sviluppo di rigetto acuto.
Le biopsie del trapianto sono state eseguite per un aumento del 20% della creatinina dai livelli di pretrattamento, o facoltativamente alla settimana 12 con il protocollo di sorveglianza.
La sicurezza renale è stata confrontata con controlli non-trattati abbinati ( n=31 ).
Nessuno dei pazienti trattati ha mostrato rigetto acuto quando è stato sottoposto a biopsia per la creatinina aumentata ( 12.5% ) o durante la sorveglianza ( 37.5% ), con aumenti della creatinina incrementali e sostenuti che si sono verificati nel 6.3% dei pazienti trattati e nel 16.1% dei controlli non-trattati ( P=0.148 ) secondo la valutazione alla settimana 72.
Il pretrattamento medio e la creatinina a fine valutazione nei pazienti trattati sono rimasti simili ( 106.8 vs 113.4, rispettivamente, P=0.140 ), mentre i livelli sono aumentati in modo significativo nei controlli ( 106.6 vs 142.5, rispettivamente; P=0.013 ).
La risposta virologica precoce ( EVR ) rapida e la risposta virologica sostenuta si sono verificate, rispettivamente, nel 12.5%, 56.3% e 37.5% dei casi.
La risposta virologica sostenuta è stata simile in entrambi i genotipi ( P=1.000 ).
Riduzioni della dose di PegIFN e Ribavirina sono state richieste, rispettivamente, nel 34.4% e 78.1% dei casi; l'interruzione è stata richiesta nel 12.5% dei casi.
Solo la risposta virologica precoce ( odds ratio, OR=20.4; P=0.008 ) è stata identificata come un predittore indipendente di risposta virologica sostenuta.
In conclusione, la terapia PegIFN / RBV non è associata a rigetto acuto nei pazienti con trapianto renale a basso rischio di rigetto, ma ha modesta efficacia nel trattamento di dell'epatite C. ( Xagena2013 )
Sanai FM et al, J Hepatol 2013; 58: 6: 1096-1103
Gastro2013 Inf2013 Farma2013
Indietro
Altri articoli
Ropeginterferone rispetto alla terapia standard per i pazienti a basso rischio con policitemia vera
Rimane non ben definito se il salasso da solo possa mantenere adeguatamente l’ematocrito target nei pazienti con policitemia vera (...
Peginterferone lambda per il trattamento dei pazienti ambulatoriali con COVID-19
Ad oggi, solo gli anticorpi monoclonali hanno dimostrato di essere efficaci per i pazienti ambulatoriali con COVID-19. L'Interferone lambda-1 è...
Ropeginterferone alfa-2b come nuova terapia di prima linea per la policitemia vera
I risultati degli studi PROUD-PV e CONTINUATION-PV hanno mostrato che il Ropeginterferone alfa-2b ( Besremi ) sembra essere più efficace...
Ropeginterferone alfa-2b rispetto alla terapia standard per la policitemia vera: studio PROUD-PV e studio di estensione CONTINUATION-PV
Gli studi PROUD-PV e CONTINUATION-PV hanno confrontato il nuovo Interferone monopegilato Ropeginterferone alfa-2b ( Besremi ) con Idrossiurea, la terapia...
Nilotinib e Peginterferone alfa-2a per leucemia mieloide cronica in fase cronica di nuova diagnosi
Nilotinib ( Tasigna ) è ora raccomandato per i pazienti con nuova diagnosi di leucemia mieloide cronica in fase cronica...
Efficacia del Peginterferone beta-1a nella sclerosi multipla recidivante-remittente dopo 48 settimane di trattamento
Lo studio di fase III ADVANCE ha valutato la sicurezza e l’efficacia del Peginterferone beta-1a ( Plegridy ), somministrato per...
Sclerosi multipla: l’efficacia di Peginterferone beta-1a permane oltre 1 anno; risultati a 2 anni dello studio ADVANCE
E’ stata valutata l'efficacia e la sicurezza di Peginterferone beta-1a ( Plegridy ), somministrato per via sottocutanea, nell’arco di 2...
Studio ADVANCE: Peginterferone beta-1a nella sclerosi multipla recidivante-remittente
Nel corso del 2014 meeting dell’American Academy of Neurology ( AAN ) sono stati presentati i risultati a 2 anni...
Sclerosi multipla recidivante-remittente: approvato in Europa Plegridy, il primo Peginterferone beta-1a
La Commissione Europea ( EC ) ha concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio del Peginterferone beta-1a ( Plegridy ) nel trattamento...
Sclerosi multipla recidivante-remittente: giudizio positivo del CHMP riguardo Plegridy, un Peginterferone beta-1a
Biogen Idec ha ottenuto opinione positiva da parte del CHMP ( Comitato dei Medicinali per Uso Umano ) dell’Agenzia Europea...