Tasso stimato di filtrazione glomerulare e albuminuria come predittori di esiti nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare
La velocità di filtrazione glomerulare e l'albuminuria sono fattori di rischio per la malattia cardiovascolare e marker di funzionalità renale.
Uno studio di coorte prospettico ha esaminato il contributo del tasso stimato di filtrazione glomerulare ( eGFR ) e il rapporto albumina-creatinina nelle urine, oltre che come tradizionali fattori di rischio cardiovascolare, anche per la classificazione di rischio del paziente in merito agli esiti cardiovascolari e renali.
Sono stati inseriti nello studio 27.620 pazienti di età superiore ai 55 anni con documentata malattia cardiovascolare, che sono stati seguiti per una media di 4.6 anni.
Al basale sono stati misurati eGFR, rapporto albumina-creatinina urinario e fattori di rischio cardiovascolare.
Gli esiti erano rappresentati da mortalità per qualsiasi causa; un composito di morte cardiovascolare, infarto miocardico, ictus e ricovero per insufficienza cardiaca; dialisi a lungo termine; un composito di dialisi a lungo termine e raddoppio del livello di creatinina sierica.
Tassi di eGFR più bassi e rapporto albumina-creatinina nelle urine più alto sono stati associati all’esito primario cardiovascolare composito ( ad esempio, un hazard ratio aggiustato di 2.53 per un eGFR minore di 30 ml/min per 1.73 m2 e un rapporto albumina-creatinina urinario molto elevato ).
Tuttavia, l'aggiunta di informazioni su eGFR e sul rapporto albumina-creatinina urinario alle analisi di riclassificazione del rischio non ha portato ad alcuna significativa riduzione nella proporzione di pazienti assegnati alla categoria di rischio intermedio ( 31% senza informazioni renali vs 32% con informazioni renali ).
Al contrario, eGFR e il rapporto albumina-creatinina urinario sono risultati fortemente associati al rischio di dialisi a lungo termine e hanno notevolmente migliorato sia la calibrazione del modello che la capacità di stratificazione del rischio quando aggiunti ai tradizionali fattori di rischio cardiovascolare ( 65% assegnato alle categorie di rischio intermedio senza informazioni renali vs 18% con informazioni renali ).
In conclusione, nei pazienti con alto rischio vascolare, eGFR e il rapporto albumina-creatinina urinario aggiungono poco ai tradizionali fattori di rischio cardiovascolare per la stratificazione del rischio cardiovascolare, ma migliorano notevolmente la stratificazione del rischio per gli esiti renali. ( Xagena2011 )
Clase CM et al, Ann Intern Med 2011; 154: 310-318
Cardio2011 Nefro2011
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