Terapia di deprivazione androgenica e rischio cardiovascolare
La potenziale associazione tra terapia di deprivazione androgenica e mortalità cardiovascolare resta controversa.
Uno studio ha valutato gli esiti di mortalità in un ampio registro nazionale per chiarire ulteriormente l’associazione tra scelta del trattamento e causa di mortalità.
In totale, sono stati analizzati 7248 uomini del registro CaPSURE.
Il trattamento è stato classificato come solo locale, monoterapia primaria con terapia di deprivazione androgenica, trattamento locale più terapia di deprivazione androgenica e vigile attesa / sorveglianza attiva.
Pazienti trattati con terapia di deprivazione androgenica e vigile attesa/sorveglianza attiva hanno mostrato una probabilità più alta di mortalità specifica per tumore della prostata, rispetto a quelli trattati con la sola terapia locale.
I pazienti sottoposti a terapia di deprivazione androgenica primaria hanno mostrato una probabilità di almeno 2 volte superiore di mortalità cardiovascolare ( hazard ratio, HR=1.94 ) rispetto a quelli trattati con la sola terapia locale; tuttavia, pazienti trattati con vigile attesa / sorveglianza attiva hanno mostrato un aumento di 2 volte nel rischio di mortalità cardiovascolare ( HR=2.46 ).
Un algoritmo di propensity score - matching in un sottogruppo di 1391 pazienti non è riuscito a trovare una differenza significativa nella mortalità cardiovascolare tra pazienti che avevano o non-avevano ricevuto terapia di deprivazione androgenica.
In conclusione, i pazienti appaiati rispetto alla probabilità di ricevere terapia di deprivazione androgenica non hanno mostrato un’associazione tra tale trattamento e la mortalità cardiovascolare.
Questi dati suggeriscono che potenziali variabili non-misurate che influenzano la scelta del trattamento potrebbero rivelarsi fattori confondenti per la relazione tra uso di terapia di deprivazione androgenica e rischio cardiovascolare.
Tuttavia, potrebbe esistere un’associazione, poiché il propensity score potrebbe non-includere tutti i fattori di rischio noti per la mortalità cardiovascolare. ( Xagena2011 )
Punnen S et al, J Clin Oncol 2011; 29: 3510-3516
Uro2011 Onco2011 Cardio2011 Farma2011
Indietro
Altri articoli
Aspirina con o senza statina nelle persone senza malattia cardiovascolare aterosclerotica in tutte le categorie di rischio
Gli effetti dell'Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) negli adulti senza malattia cardiovascolare aterosclerotica ( ASCVD ), stratificati in base all'uso...
Pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B: il regime R-COMP con Doxorubicina liposomiale non-pegilata associato a minor rischio cardiovascolare rispetto al regime R-CHOP
Il linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) è il sottotipo istologico più comune di linfoma non-Hodgkin (...
Malattia cardiovascolare nei sopravvissuti al tumore ai testicoli: identificazione dei fattori di rischio e impatto sulla qualità di vita
Il trattamento del tumore ai testicoli è chiaramente associato a morbilità e mortalità cardiovascolare. Per consentire lo sviluppo di strategie...
Terapia antisenso per la riduzione del rischio cardiovascolare e grave ipertrigliceridemia: interruzione del Programma di sviluppo clinico di Vupanorsen
È stata annunciata l'interruzione del Programma di sviluppo clinico di Vupanorsen, una terapia antisenso sperimentale in fase di valutazione per...
Fattori di rischio cardiovascolare nell'infanzia ed eventi cardiovascolari nell'adulto
I fattori di rischio cardiovascolare dell'infanzia predicono la malattia cardiovascolare subclinica dell'adulto, ma i collegamenti con gli eventi clinici non...
Ruolo dei fattori di rischio cardiovascolare nell'associazione tra attività fisica e indicatori di integrità cerebrale negli anziani
L'attività fisica è stata associata a un ridotto rischio di demenza, ma i meccanismi alla base di questa associazione restano...
Rischio cardiovascolare e oncologico con Tofacitinib nell'artrite reumatoide
L'aumento dei livelli lipidici e dell'incidenza di tumori con Tofacitinib ( Xeljanz ) ha indotto uno studio sugli eventi avversi...
Escrezione urinaria di sodio e potassio nelle 24 ore e rischio cardiovascolare
La relazione tra assunzione di sodio e malattie cardiovascolari rimane controversa, in parte a causa della valutazione imprecisa dell'assunzione di...
I biomarcatori possono predire il rischio cardiovascolare nei pazienti con malattia psoriasica
I biomarcatori cardiaci possono predire il rischio di aterosclerosi e altri esiti cardiovascolari nei pazienti con psoriasi e artrite psoriasica. Rispetto...
Inibitori PCSK9 ed Ezetimibe con o senza terapia con statine per la riduzione del rischio cardiovascolare
È stato confrontato l'impatto dell'Ezetimibe ( Zetia ) e degli inibitori della proproteina convertasi subtilisina / kexina di tipo 9...