I livelli di sTNFR1 dopo infarto miocardico acuto possono predire la sopravvivenza nei pazienti ad alto rischio
Uno studio, coordinato da Ricercatori del National University Hospital di Oslo, ha determinato la relazione tra i livelli di citochine circolanti e gli outcome ( esiti ) clinici nei pazienti con insufficienza cardiaca dopo un infarto miocardico acuto ( IMA ).
E’ noto che l’infiammazione persistente svolge un ruolo nello sviluppo dell’insufficienza cardiaca e varie citochine infiammatorie predicono gli eventi cardiovascolari nelle sindromi coronariche acute.
Un totale di 234 pazienti con insufficienza cardiaca successiva ad infarto miocardico è stato sottoposto a misurazione, nell’arco di 2 anni, dei livelli plasmatici dell’interleuchina-6 ( IL-6 ), MCP-1 ( proteina chemiotattica monocitaria ), interleuchina-10 ( IL-10 ), recettore solubile del Tumor Necrosis Factor di tipo 1 ( sTNFR1 ).
La misurazione di sTNFR1 al basale è stata in grado di predire la mortalità generale e la mortalità cardiovascolare nei pazienti con scompenso cardiaco post-IMA, dopo aggiustamento per altri biomarker, come il peptide natriuretico di tipo B N-terminale.
Secondo gli Autori, i livelli di sTNFR1 potrebbero fornire importanti informazioni prognostiche nei pazienti che sviluppano insufficienza cardiaca dopo un infarto miocardico acuto. ( Xagena2005 )
Ueland T et al, J Am Coll Cardiol 2005; 46: 2018-2021
Cardio2005
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