Rivaroxaban è associato a tassi più elevati di sanguinamento gastrointestinale rispetto ad altri anticoagulanti orali diretti


I tassi di sanguinamento gastrointestinale per anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) e Warfarin ( Coumadin ) sono stati ampiamente confrontati.
Tuttavia, gli studi basati sulla popolazione che hanno confrontato i tassi di sanguinamento gastrointestinale tra i diversi anticoagulanti DOAC sono limitati.

Sono stati confrontati i tassi di sanguinamento gastrointestinale tra Apixaban ( Eliquis ), Dabigatran ( Pradaxa ) e Rivaroxaban ( Xarelto ) in uno studio di coorte nazionale basato sulla popolazione condotto nel National University Hospital islandese e 4 ospedali regionali in Islanda.

I pazienti erano nuovi utilizzatori di Apixaban, Dabigatran e Rivaroxaban dal 2014 al 2019.
In totale, sono stati confrontati 2.157 pazienti trattati con Apixaban, 494 pazienti con Dabigatran e 3.217 pazienti con Rivaroxaban.

Per tutti i pazienti, Rivaroxaban ha avuto tassi complessivi più elevati di sanguinamento gastrointestinale ( 3.2 vs 2.5 eventi per 100 anni-persona; hazard ratio, HR, 1.42 ) e sanguinamento gastrointestinale maggiore ( 1.9 vs 1.4 eventi per 100 anni-persona; HR, 1.50 ) rispetto ad Apixaban.

Anche Rivaroxaban ha avuto tassi di sanguinamento gastrointestinale più elevati rispetto a Dabigatran, con stime puntuali simili, sebbene fosse inclusa la possibilità di un effetto nullo.
Quando sono stati inclusi solo i pazienti con fibrillazione atriale, Rivaroxaban è stato associato a tassi di sanguinamento gastrointestinale complessivi più elevati rispetto ad Apixaban ( HR, 1.40 ) o Dabigatran ( HR, 2.04 ).
Dabigatran è stato associato a tassi inferiori di sanguinamento gastrointestinale superiore rispetto a Rivaroxaban in entrambe le analisi.

Dallo studio è emerso che Rivaroxaban è risultato associato a tassi di sanguinamento gastrointestinale più elevati rispetto a Apixaban e Dabigatran indipendentemente dall'indicazione del trattamento. ( Xagena2021 )

Ingason AB et al, Ann Intern Med 2021; 174: 1493-1502

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