Studio BRIGHT: la Bivalirudina associata a minor sanguinamento rispetto a Eparina non-frazionata nei pazienti con IMA sottoposti a procedura PCI


Nei pazienti con infarto miocardico acuto ( IMA ) sottoposti a intervento coronarico percutaneo ( PCI ), il trattamento con la sola Bivalirudina ( Angiox, Angiomax ) è risultato superiore sia alla Eparina non-frazionata in monoterapia sia alla combinazione di Eparina non-frazionata più Tirofiban ( Aggrastat ) nella riduzione dell’endpoint primario di mortalità, re-infarto, rivascolarizzazione del vaso bersaglio guidata dalla ischemia, ictus o sanguinamento a 30 giorni e a 1 anno.

I risultati a 1 anno dello studio BRIGHT, hanno mostrato l’assenza di differenza tra i gruppi riguardo ai MACCE ( eventi avversi cardiaci e cerebrovascolari maggiori ).
Per i NACE ( sanguinamento più eventi avversi cardiaci maggiori ) è stato riscontrato un più alto tasso di eventi nel braccio Eparina in monoterapia ( 20.5% ), seguita dalla associazione Eparina non-frazionata e Tirofiban ( 16.5% ) e dalla sola Bivalirudina ( 12.8% ).

Il beneficio della Bivalirudina era rappresentato dal minor sanguinamento, mentre non sono state riscontrate differenze negli esiti ischemici avversi maggiori.

Lo studio ha arruolato 2.194 pazienti in 82 Centri in Cina nel periodo 2012-2013, e ha messo a confronto la Bivalirudina da sola ( n= 735 ), l’Eparina non-frazionata da sola ( n=729 ), e l’Eparina non-frazionata più Tirofiban ( n=730 ). ( Xagena2014 )

Fonte: Transcatheter Cardiovascular Therapeutics ( TCT ), 2014

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