Sativex, un farmaco derivato dalla Cannabis, riduce il dolore nell’artrite reumatoide e sopprime la malattia
Il primo studio che ha utilizzato un farmaco derivato dalla Cannabis nel trattamento dell’artrite reumatoide ha trovato che Sativex esercita un significativo effetto sulla riduzione del dolore e sulla soppressione della malattia.
Sebbene le differenze siano piccole e variabili nel gruppo di 56 pazienti studiati, i risultati sono statisticamente significativi.
Esiste un’evidenza anedottica che la Cannabis possa risultare utile nel trattamento del dolore associato all’artrite reumatoide.
In un’inchiesta, il 16% ( 155/947 ) delle persone che ha acquistato Cannabis al mercato nero ( poiché la vendita della sostanza è proibita ) ha dichiarato di aver ottenuto sollievo dai sintomi dell’artrite reumatoide.
Lo studio coordinato da David Blake del Royal National Hospital for Rheumatic Diseases ( RNHRD ) è il primo studio randomizzato, controllato con placebo, ad aver valutato un farmaco derivato dalla Cannabis nell’artrite reumatoide.
Un totale di 58 pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Sativex ( n = 31 ) oppure placebo ( n = 27 ).
Sativex è un estratto totale della pianta di Cannabis, standardizzato..
Contiene due principi attivi della pianta di Cannabis, quasi in uguale quantità: delta-9-Tetraidrocannabinolo ( THC ) e Cannadibiolo ( CBD ).
Il farmaco è assunto mediante spray orale fino ad un massimo di 6 dosi/die.
Studi nei topi avevano dimostrato che sia THC che CBD hanno effetti anti-infiammatori e che CBD blocca la progressione dell’artrite reumatoide con miglioramento dei sintomi.
Il trattamento con Sativex è durato 3 settimane.
E’ stato osservato che i pazienti trattati con Sativex hanno presentato, rispetto ai pazienti del gruppo placebo, significativi miglioramenti nel dolore in movimento e a riposo, nella qualità del sonno, nell’infiammazione ( misurata mediante DAS28 ) e nell’intensità del dolore ( misurata mediante SF-MPQ ).
Alla scala DAS28 ( Disease Activity Score ) con punteggio compreso tra 0 e 10, i pazienti che hanno assunto Sativex sono passati in media da 5.9 a 5 ( placebo: da 6 a 5.9 ).
Alla scala SF-MPQ con punteggio compreso tra 0 a 100, i pazienti del gruppo Sativex hanno ridotto il punteggio medio da 48 a 33, mentre i pazienti del gruppo placebo non hanno presentato variazioni; il punteggio è rimasto a 50.
Gli effetti indesiderati sono risultati generalmente lieve-moderati ( capogiri, sensazione di testa vuota, secchezza delle fauci, nausea ).
Tra gli 8 pazienti che hanno manifestato capogiri di lieve intensità, in 4 le reazioni avverse si sono presentate nelle prime 2 settimane quando era in corso l’aumento graduale del dosaggio, mentre in 2 pazienti i capogiri si sono presentati 2 giorni dopo l’assunzione del farmaco.
Nessun paziente che ha assunto Sativex ha dovuto interrompere lo studio clinico per la comparsa di effetti indesiderati, contro i 3 del braccio placebo.
I risultati del primo studio controllato che ha valutato Sativex nell’artrite reumatoide sono incoraggianti.
La componente THC che è ritenuta responsabile dell’azione stupefacente della Cannabis ha un’attività farmacologica e non può essere rimossa dal farmaco.
Tuttavia, il metodo di somministrazione mediante spray orale ed il principio di auto-somministrazione, dove ciascun paziente determina in modo graduale la propria dose ottimale fino ad un massimo di 6 dosi giornaliere, rendono minimo il rischio di intossicazione.
I dati su più di 1000 pazienti trattati con Sativex negli studi clinici non hanno mostrato alcun caso di abuso.
L’obiettivo dei pazienti che assumono Sativex è infatti quello di ritornare a condurre una vita normale. ( Xagena2005 )
Fonte: Rheumatology, 2005
Reuma2005 Farma2005
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