Sclerosi multipla: l'angioplastica può migliorare la qualità di vita ma non la disabilità
I risultati dell'angioplastica venosa transluminale percutanea ( vPTA ) nei pazienti con sclerosi multipla ( SM ) ed insufficienza venosa cronica cerebrospinale ( CCSVI ) sono contraddittori.
Sperimentatori dell'Università di Pisa hanno valutato l'efficacia della procedura in uno studio controllato e randomizzato.
Sono stati assegnati al gruppo vPTA ( n = 31 ) o al gruppo placebo ( n = 35, gruppo di controllo ) 66 adulti con diagnosi di sclerosi multipla confermata dai neurologi e diagnosi ecografica di CCSVI.
La vPTA è stata effettuata immediatamente 15 giorni dopo la randomizzazione nel gruppo vPTA e 6 mesi dopo nel gruppo controllo.
Sono stati misurati i potenziali evocati ( EP ), le misure clinico-funzionali ( CFM ) e le misure cinematiche degli arti superiori ( ULKM ) al basale ( T0 ) e sei mesi dopo l’intervento in entrambi i gruppi, appena prima dell'angioplastica venosa nel gruppo controllo ( T1 ).
Confrontando i gruppi vPTA con quelli controllo, il risultato funzionale composito derivato dalle misure clinico-funzionali ha mostrato 11 ( 37% ) vs 7 ( 20% ) migliorati, 1 ( 3% ) vs 3 ( 8% ) stabili, 0 vs 7 ( 20% ) peggiorati, e 19 ( 61% ) vs 18 ( 51% ) pazienti misti ( χ2 = 8.71, df = 3, P = 0.03 ).
Gli odds ratio non-aggiustati ed aggiustati ( per variabili confondenti al basale ) con un intervallo di confidenza del 95% sono stati, rispettivamente, pari a 1.93 ( 1.3-2.8 ) [ P value 0.0007 ] e 1.85 ( 1.2-1.7 ) [ P value 0.002 ].
L'esito funzionale composito derivato dai potenziali evocati e dalle misure cinematiche degli arti superiori non ha mostrato differenze significative tra i due gruppi.
In conclusione, l'angioplastica venosa può avere un impatto positivo su alcune misure clinico-funzionali, specialmente sulla qualità di vita, ma è improbabile che produca un miglioramento della disabilità. ( Xagena2019 )
Napoli V et al, Ann Vasc Surg 2019; Epub ahead of print
Neuro2019 Chiru2019
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