Sclerosi multipla recidivante: Opicinumab, un anti-LINGO-1, non ha raggiunto l’endpoint primario
Sono stati riportati i risultati dello studio di fase 2 SYNERGY, che ha valutato il farmaco sperimentale Opicinumab, un anticorpo monoclonale completamente umano anti-LINGO-1 che è in sviluppo come potenziale terapia neuroriparativa in persone con forme recidivanti di sclerosi multipla.
Opicinumab non ha raggiunto l'endpoint primario, una misura multicomponente che ha valutato il miglioramento della funzione fisica, funzione cognitiva, e della disabilità.
Tuttavia, è stata riscontrata evidenza di un effetto clinico con una complessa inaspettata dose-risposta.
Opicinumab non ha incontrato neppure l'endpoint secondario di efficacia nello studio SYNERGY, che ha valutato il rallentamento della progressione della disabilità.
Anche la sicurezza del farmaco e la sua farmacocinetica sono stati valutati come endpoint secondari.
Opicinumab è risultato generalmente ben tollerato e il profilo di sicurezza era in linea con quanto osservato in studi precedenti.
Opicinumab ha mostrato un buon profilo farmacocinetico nel range dei dosaggi presi in esame.
Programma di sviluppo di fase 2 di Opicinumab
I due studi clinici di fase 2, RENEW e SYNERGY, sono stati disegnati con l’obiettivo di valutare l’attività biologica e il potenziale clinico di Opicinumab nelle malattie demilienizzanti del sistema nervoso centrale.
RENEW è uno studio di fase 2, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, disegnato per valutare l'effetto del trattamento con Opicinumab dopo un primo episodio di neurite ottica acuta.
Opicinumab 100 mg/kg è stato somministrato per via endovenosa 1 volta ogni 4 settimane per 20 settimane ( 6 dosi in totale ).
I risultati hanno mostrato una migliore latenza di recupero, misurata dall’endpoint primario costituito dai potenziali evocati visivi dell’intero campo ( FF-PEV ), tra i pazienti trattati con Opicinumab rispetto a quelli che hanno assunto placebo.
Lo studio non ha mostrato alcun effetto sugli endpoint secondari di variazione nello spessore degli strati della retina ( neuroni del nervo ottico e assoni ) o della funzione visiva, misurate dalla tomografia a coerenza ottica nel dominio spettrale ( SD-OCT ) e dall’acuità visiva delle lettere a basso contrasto.
SYNERGY è uno studio di fase 2 randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, di dose-ranging, che ha valutato l'impatto di Opicinumab tra i 418 partecipanti con forme recidivanti di sclerosi multipla ( sia recidivante-remittente sia secondaria progressiva ) durante 72 settimane.
L'endpoint primario era una misura multicomponente che ha valutato il numero dei partecipanti allo studio che hanno sperimentato tre mesi di miglioramento della deambulazione ( Timed 25-Foot Walk; T25FW ), funzione degli arti superiori ( 9-Hole Peg Test; 9HPT ), capacità cognitiva ( 3-Second Auditory Serial Addition Test; PASAT ) e misure standard di disabilità fisica ( Expanded Disability Status Scale, EDSS ).
Gli endpoint secondari erano rappresentati dal rallentamento della progressione sugli stessi parametri, così come la sicurezza e la farmacocinetica di Opicinumab.
Opicinumab è stato somministrato per via endovenosa ogni 4 settimane ai dosaggi di 3 mg/kg, 10 mg/kg, 30 mg/kg o 100 mg/kg.
Tutti i partecipanti allo studio hanno ricevuto un trattamento concomitante con 30 mcg di Interferone beta-1a per via intramuscolare una volta a settimana. ( Xagena2016 )
Fonte: Biogen, 2016
Neuro2016 Farma2016
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