Atorvastatina nella malattia di Alzheimer da moderata a grave


Sono emerse alcune prove del fatto che le statine potrebbero avere un effetto protettivo e sintomatico nella malattia di Alzheimer.

Lo studio randomizzato e controllato LEADe ha valutato l’efficacia e la sicurezza di Atorvastatina ( Torvast ) nei pazienti con malattia in forma moderata-grave.

In questo studio internazionale, multicentrico, in doppio-cieco, randomizzato e a gruppi paralleli, sono state incluse persone con probabile malattia di Alzheimer da moderata a grave ( punteggio Mini-Mental State Examination 13-25), di età compresa tra 50 e 90 anni e in trattamento con Donepezil ( Aricept ) 10 mg al giorno per un periodo di 3 o più mesi prima dello screening.

I livelli di colesterolo LDL all’ingresso nello studio erano maggiori di 95 e minori di 195 mg/dL.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale ad Atorvastatina 80 mg/die o placebo per 72 settimane, seguita da una fase di astinenza da Atorvastatina in doppio cieco di 8 settimane.

Gli endpoint coprimari erano i cambiamenti nella funzione cognitiva ( Alzheimer's Disease Assessment Scale-Cognitive Subscale [ ADAS-Cog ] ) e nella funzione globale ( Alzheimer's Disease Cooperative Study Clinical Global Impression of Change [ ADCS-CGIC ] ) a 72 settimane.

Sono stati randomizzati un totale di 640 pazienti; non sono emerse differenze significative negli endpoint coprimari di ADAS-cog o ADCS-CGIC o negli endpoint secondari; l’Atorvastatina è risultata in genere ben tollerata.

In conclusione, in questo studio randomizzato e controllato su ampia scala sulla valutazione della terapia statinica come trattamento della malattia di Alzheimer da moderata a grave, l’Atorvastatina non è risultata associata a un significativo beneficio clinico in un periodo di 72 settimane.
Questo trattamento è risultato in genere ben tollerato, sena eventi avversi inaspettati.
La terapia intensiva di riduzione dei lipidi con Atorvastatina 80 mg/die in pazienti con probabile malattia di Alzheimer da moderata a grave ( età 50-90 anni ), in trattamento con Donepezil, con livelli di colesterolo LDL tra 95 e 195 mg/dL nel corso di 72 settimane, non influenza in modo positivo la funzione cognitiva ( p=0.26 ) o la funzione globale ( p=0.73 ) rispetto a placebo. ( Xagena2010 )

Feldman HH et al, Neurology 2010; 74: 956-964


Neuro2010 Farma2010


Indietro

Altri articoli

Per la tubercolosi farmacosensibile sono necessari trattamenti più brevi. L'aggiunta delle statine aggiuntive aumenta l’attività battericida nei modelli preclinici di...


L’efficacia della Simvastatina ( Sivastin ) nei pazienti critici con malattia da coronavirus 2019 ( Covid-19 ) non è ben...


Le antracicline trattano un'ampia gamma di tumori. Dati clinici di base e retrospettivi hanno suggerito che l’uso di Atorvastatina (...


Il rischio di malattie cardiovascolari è maggiore tra le persone con infezione da virus dell’immunodeficienza umana ( HIV ), quindi...


Gli effetti dell'Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) negli adulti senza malattia cardiovascolare aterosclerotica ( ASCVD ), stratificati in base all'uso...


La porocheratosi attinica superficiale disseminata ( DSAP ) è una malattia ereditaria o sporadica della cheratinizzazione associata a variazioni della...


I pazienti con malattia di Parkinson intermedia e lieve, definita da uno stadio di Hoehn & Yahr di 3 o...


Uno studio ha mostrato che un regime giornaliero di 80 mg di Simvastatina può essere efficace come trattamento per i...



Nonostante rispondano biochimicamente ai ligandi del recettore della somatostatina iniettabili ( iSRL ), molti pazienti con acromegalia hanno carichi di...