BPCO: la terapia a base di corticosteroidi per via inalatoria non influenza la mortalità generale ed è associata a un maggiore rischio di polmonite


Studi recenti sulla terapia a base di corticosteroidi per via inalatoria ( ICS ) nella gestione della malattia polmonare ostruttiva cronica ( BPCO ) hanno portato a risultati contraddittori riguardo alla sopravvivenza e al rischio di eventi avversi.

Ricercatori del Johns Hopkins University a Baltimora negli Stati Uniti, hanno condotto una revisione sistematica e una sintesi quantitativa degli effetti della terapia a base di corticosteroidi per via inalatoria sulla mortalità e gli eventi avversi nei pazienti con BPCO stabile.

Sono stati inclusi nella revisione 11 studi in doppio cieco, randomizzati e controllati ( 14.426 pazienti ) che hanno confrontato la terapia con corticosteroidi per via inalatoria per 6 o più mesi con una terapia inalatoria non-steroidea nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva

Negli studi con dati di mortalità non è stata osservata alcune differenza nella mortalità a 1 anno per tutte le cause ( 128 decessi tra i 4.636 pazienti nel gruppo trattamento e 148 tra i 4.597 pazienti del gruppo controllo; rischio relativo, RR=0.86; P = 0.20 ).

Negli studi con dati sulla polmonite, la terapia corticosteroidi per via inalatoria è risultata associata a un’incidenza significativamente più alta di polmonite ( 777 casi tra i 5.405 pazienti nel gruppo trattato e 561 casi tra i 5.371 pazienti del gruppo controllo; RR=1.34; P = 0.03 ).

Ulteriori analisi hanno mostrato un aumento di rischio di polmonite nei seguenti sottogruppi: dose più alta di corticosteroidi per via inalatoria ( RR=1.46; P=0.008 ), breve durata della terapia a base di corticosteroidi per via inalatoria ( RR=2.2; P < 0.001 ) minore volume espiratorio forzato nel primo secondo di espirazione ( FEV1 ) al basale ( RR=1.90; P = 0.002 ) e terapia combinata con corticosteroidi per via inalatoria e broncodilatatori ( RR=1.57; P < 0.001 ).

In conclusione, tra i pazienti con BPCO la terapia a base di corticosteroidi per via inalatoria non influenza la mortalità per tutte le cause ed è associata a un maggiore rischio di polmonite.
Ulteriori studi potranno determinare se specifici sottogruppi di pazienti con BPCO possono trarre beneficio dalla terapia con corticosteroidi per via inalatoria. ( Xagena2008 )

Bradley Drummond M et al, JAMA 2008; 300: 2407-2416


Pneumo2008 Farma2008


Indietro

Altri articoli

La malattia del trapianto contro l'ospite ( GVHD ) del tratto gastrointestinale ( GI ) è la principale causa di...




Nonostante il notevole peso delle malattie polmonari durante l’infanzia nei bambini nati molto pretermine, non esistono interventi basati sull’evidenza per...


Gli steroidi sistemici sono il trattamento standard di prima linea per la malattia acuta del trapianto contro l'ospite ( aGVHD...


Lebrikizumab ( LEB ), un anticorpo monoclonale ad alta affinità mirato all'interleuchina 13 ( IL-13 ), ha dimostrato efficacia e...


La miastenia grave ( MG ) è una malattia autoimmune caratterizzata da disfunzione della giunzione neuromuscolare. Il trattamento include spesso...


I corticosteroidi prenatali migliorano gli esiti neonatali se somministrati a bambini a rischio di parto prematuro. Molte donne che ricevono...


I trattamenti di prima linea per i linfomi spesso includono dosi elevate di Prednisolone, ma non sono noti i rischi...


I corticosteroidi sintetici sono farmaci ampiamente disponibili, impiegati nel trattamento di malattie infiammatorie croniche e autoimmuni. Corticosteroidi sistemici per la gestione...