Trattamento immunomodulante diverso da corticosteroidi, immunoglobuline e plasmaferesi per poliradiculoneuropatia demielinizzante infiammatoria cronica


La poliradiculoneuropatia demielinizzante infiammatoria cronica ( CIDP ) è una malattia che causa debolezza e intorpidimento progressivi o recidivanti e remittenti. Ciò è probabilmente dovuto a un processo autoimmune.
I farmaci immunosoppressori o immunomodulatori dovrebbero essere utili in questo ambito.

Sono state esaminate sistematicamente le evidenze da studi randomizzati di farmaci citotossici e interferoni diversi da corticosteroidi, immunoglobuline e plasmaferesi per la terapia della poliradiculoneuropatia demielinizzante infiammatoria cronica.

L’endpoint primario era rappresentato dalla variazione di invalidità dopo un anno; gli endpoint secondari erano il cambiamento nella disabilità dopo 4 o più settimane ( dalla randomizzazione ), il cambiamento nella disabilità dopo almeno un anno, il cambiamento nella velocità di conduzione nervosa massima motoria e nell’ampiezza del potenziale d'azione muscolare composto dopo un anno e, per quei partecipanti che ricevevano corticosteroidi o immunoglobuline per via endovenosa, la quantità di farmaco somministrato per almeno un anno dopo la randomizzazione.
Anche il manifestarsi di eventi avversi gravi, uno o più, durante il primo anno è stato considerato un endpoint secondario.

Quattro studi hanno soddisfatto i criteri di selezione: 1 con Azatioprina ( 27 partecipanti ), 2 con Interferone beta-1a ( 77 partecipanti in totale ) e 1 con Metotrexato ( 60 partecipanti ).

Nessuno di questi studi ha evidenziato un beneficio significativo nell’esito primario o negli esiti secondari selezionati per questa revisione.

In conclusione, l'evidenza da studi randomizzati non ha mostrato un significativo beneficio da Azatioprina, Interferone beta-1a o Metotrexato, ma nessuno degli studi era ampio abbastanza da escludere piccoli o moderati benefici.
L'evidenza da studi osservazionali non è sufficiente a evitare la necessità di studi randomizzati e controllati per determinare se questi farmaci sono utili.
Gli studi futuri dovrebbero essere meglio disegnati, con misure di esito più sensibili e durate più lunghe. ( Xagena2010 )

Mahdi-Rogers M et al, Cochrane Database Syst Rev 2010; 11

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