Sopravvivenza a 5 anni nei pazienti con infarto STEMI in base alle modalità della terapia di riperfusione
Sebbene l’intervento coronarico percutaneo primario ( pPCI ) sia il metodo preferito per la riperfusione dell’infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ), resta di difficile applicazione in molti settori, e la terapia fibrinolitica è ancora ampiamente utilizzata.
È stata valutata la mortalità a 5 anni nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST dal Registro Francese FAST-MI ( French Registry of Acute ST-Elevation or Non-ST Elevation Myocardial Infarction 2005 ) in base all’uso e al tipo di terapia di riperfusione.
Dei 1.492 pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST con una prima chiamata a 12 ore o meno dall'esordio, 447 ( 30% ) hanno ricevuto fibrinolisi ( 66% preospedaliera, 97% con successiva angiografia, 84% con successivo PCI ), 583 ( 39% ) hanno subito pPCI e 462 ( 31% ) non hanno ricevuto nessuna riperfusione.
La sopravvivenza a 5 anni è stata pari all’88% per la strategia fibrinolitica, 83% per pPCI e 59% per nessuna riperfusione.
Hazard ratio aggiustato per il decesso a 5 anni è stato dello 0.73 per la fibrinolisi rispetto a pPCI, 0.57 per la fibrinolisi preospedaliera rispetto a pPCI, e 0.63 per la fibrinolisi rispetto a pPCI oltre i 90 minuti dalla chiamata in pazienti che hanno chiamato a 180 minuti o meno dall'esordio.
In popolazioni abbinate per punteggio di propensione, tuttavia, i tassi di sopravvivenza non sono stati significativamente differenti per fibrinolisi e pPCI, sia in tutta la popolazione ( 88% lisi, 85% pPCI ) sia nella popolazione vista precocemente ( 87% fibrinolisi, 85% pPCI oltre 90 minuti dalla chiamata ).
In conclusione, nel contesto del mondo reale, su una scala nazionale, una strategia farmaco-invasiva costituisce una valida alternativa a pPCI, con sopravvivenza a 5 anni almeno equivalente a quella del metodo di riperfusione di riferimento. ( Xagena2014 )
Danchin N et al, Circulation 2014; 129: 1629-1636
Cardio2014
Indietro
Altri articoli
Terapia di riperfusione per ictus dopo l'inversione di Dabigatran con Idarucizumab
Sono state valutate la frequenza e le tendenze di utilizzo dell'inversione di Dabigatran ( Pradaxa ) con Idarucizumab ( Praxbind...
Efficacia comparativa e sicurezza della terapia di riperfusione con agenti fibrinolitici nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST
La terapia fibrinolitica offre un'alternativa alla riperfusione meccanica per infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) in...
Infarto miocardico acuto: l’intervento coronarico percutaneo offre maggiori vantaggi rispetto alla terapia medica nella riperfusione tardiva
E’ stata compiuta una revisione sistematica ed una meta-analisi di studi clinici randomizzati, che hanno confrontato l’intervento coronarico percutaneo (...
Infarto STEMI: il ritardo nella terapia di riperfusione è associato ad una più alta mortalità a 6 mesi
Il ritardo nel trattamento può comportare differenti outcome ( esiti ) clinici nei pazienti con infarto STEMI ( infarto miocardico...
Studio GUSTO V: terapia di riperfusione nell’infarto miocardico acuto con terapia fibrinolitica o combinazione di una ridotta terapia fibrinolitica ed Abciximab
La terapia con tPA ( tissue plasminogen activator ) per l’infarto miocardico acuto non produce una precoce, completa e duratura...
Studio GUSTO V : terapia di riperfusione nell’infarto miocardico acuto con terapia fibrinolitica o combinazione di una ridotta terapia fibrinolitica ed Abciximab
La terapia con tPA ( tissue plasminogen activator ) per l’infarto miocardico acuto non produce una precoce, completa e...