Terapia con Testosterone dopo radioterapia per rischio di cancro alla prostata basso, medio e alto


Esiste una letteratura limitata per quanto riguarda la sicurezza della terapia con Testosterone negli uomini trattati per cancro alla prostata.

Sono stati presentati dati multi-istituzionali sulla terapia con Testosterone negli uomini affetti da ipogonadismo con carcinoma della prostata trattati con radioterapia.

Sono stati analizzati retrospettivamente i dati di uomini affetti da ipogonadismo trattati con la terapia a base di Testosterone dopo radioterapia per il tumore alla prostata presso 4 Centri.
Sono stati presi in esame il testosterone sierico, testosterone libero, estradiolo, globulina legante gli ormoni sessuali, antigene prostatico specifico ( PSA ), velocità alla quale il valor del PSA cambia nel tempo, e biopsia della prostata.

Sono stati trattati con la radioterapia 98 uomini.
L'età media era di 70.0 anni all'inizio della terapia con Testosterone.
I livelli mediani basali di testosterone erano 209 ng/dl e l’antigene prostatico specifico basale mediano era pari a 0.08 ng/ml.

Nella coorte il punteggio di Gleason tumorale era 5 in 3 uomini ( 3.1% ), 6 in 44 ( 44.9% ), 7 in 28 ( 28.6% ), 8 in 7 ( 7.1% ) e 9 in 4 ( 4.1% ).

Il follow-up mediano è stato di 40.8 mesi.

Il testosterone sierico è aumentato fino a una mediana di 420 ng/dl durante il follow-up ( P minore di 0.001 ).

Nel complesso un aumento medio non-significativo di PSA è stato osservato da 0.08 ng/ml al basale a 0.09 ng/ml ( P=0.05 ).

Tra i pazienti ad alto rischio l’antigene prostatico specifico è aumentato da 0.10 a 0.36 ng/ml ( P=0.018 ).

6 uomini (6.1%) hanno soddisfatto i criteri per la recidiva biochimica.

In conclusione, la terapia con Testosterone negli uomini in seguito alla radioterapia per il cancro della prostata è risultata associata a un minor aumento dell’antigene prostatico specifico nel siero e a un basso tasso di recidiva biochimica. ( Xagena2015 )

Pastuszak AW et al, J Urol 2015; 194: 1271-1276

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