Cancro e trombosi
Il cancro è frequentemente osservato nei pazienti con trombosi e la trombosi ha una prevalenza maggiore nei pazienti oncologici, con importanti conseguenze cliniche.
La trombosi è la seconda più comune causa di morte nei pazienti affetti da tumore.
Il tromboembolismo venoso nel cancro è anche associato a un più elevato tasso di ricorrenza, sanguinamento, richiesta di terapia anticoagulante a lungo termine e peggioramento della qualità di vita.
I fattori di rischio per il tromboembolismo venoso associato a tumore includono particolari tipi di tumore, chemioterapia ( con o senza agenti anti-angiogenici ), uso di farmaci che stimolano l’eritropoietina, presenza di un catetere venoso centrale e chirurgia.
Nuovi fattori di rischio includono le conta piastrinica e leucocitaria e il fattore tissutale.
È stato recentemente sviluppato un modello per identificare i pazienti oncologici a più alto rischio di tromboembolismo venoso.
La terapia anticoagulante è sicura ed efficace per la profilassi e il trattamento del tromboembolismo venoso nei pazienti con tumore.
Gli anticoagulanti disponibili comprendono il Warfarin, l’Eparina e le eparine a basso peso molecolare; queste ultime rappresentano l’opzione terapeutica preferita per la profilassi e il trattamento del tromboembolismo venoso.
Il loro utilizzo potrebbe risultare associato a un miglioramento della sopravvivenza nei pazienti con tumore, anche se questa osservazione richiede ulteriori studi di approfondimento.
Nonostante il significativo onere imposto dal tromboembolismo venoso e dalla disponibilità di terapie anticoagulanti efficaci, molti pazienti oncologici non ricevono una profilassi appropriata per il tromboembolismo venoso come raccomandato dalle lineeguida per la pratica clinica.
Un miglioramento dell’aderenza alle linee guida potrebbe ridurre in modo sostanziale la morbilità, diminuire l’uso di risorse, migliorare la qualità di vita e la sopravvivenza in questi pazienti. ( Xagena2009 )
Khorana AA, Ann Oncol 2009; 20: 1619-1630
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