Rivaroxaban riduce i tassi di trombosi dello stent e di mortalità nei pazienti con sindrome coronarica acuta


Dallo studio ATLAS ACS 2-TIMI 51 è emerso che la somministrazione di 2.5 mg di Rivaroxaban ( Xarelto ), due volte al giorno, può ridurre i tassi di trombosi dello stent e di mortalità tra i pazienti con sindrome coronarica acuta e con impianto di stent, sottoposti a duplice terapia antiaggregante.

Nello studio ATLAS ACS 2-TIMI 51, un totale di 15.526 pazienti con una recente sindrome coronarica acuta sono stati assegnati in modo casuale a Rivaroxaban al dosaggio di 2.5 o di 5 mg, due volte al giorno, oppure a placebo per una media di 13 mesi, e fino a 31 mesi.

Rivaroxaban ha ridotto in modo significativo la trombosi dello stent definita e probabile, rispetto al placebo, nei gruppi di trattamento aggregati ( 1.5% vs 1.9%, hazard ratio, HR=0.65, p=0.017 ) e nel gruppo 2.5 mg due volte al giorno ( 1.5% vs 1.9%, HR=0.61, p=0.023 ) tra coloro che avevano uno stent posizionato prima o al momento dell’evento indice.

E’ stato osservato un trend verso la riduzione nel gruppo di trattamento Rivaroxaban 5 mg, due volte al giorno ( 1.5% vs 1.9%, HR=0.70, p=0.089 ).
I dati aggregati dei gruppi Rivaroxaban hanno offerto un beneficio, rispetto al placebo ( HR=0.68 ), tra i pazienti che avevano ricevuto Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) e una tienopiridina.

Tra i pazienti con impianto di stent che sono stati trattati con duplice terapia antiaggregante piastrinica, è stata riscontrata una riduzione della mortalità tra i pazienti che avevano ricevuto Rivaroxaban 2.5 mg due volte al giorno ( HR=0.56 ). ( Xagena2013 )

Fonte: Journal of American College of Cardiology, 2013

Cardio2013 Farma2013


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