Iniezione singola di Progesterone depot prima della chirurgia e sopravvivenza in donne con tumore alla mammella operabile


Molti studi non-randomizzati hanno suggerito un esito migliore nei pazienti con carcinoma mammario che si sottopongono a chirurgia durante la fase luteinica ( progestogenica ) del ciclo mestruale, ma questo dato è controverso.

Uno studio randomizzato e controllato ha valutato l’effetto di una singola iniezione pre-operatoria di Idrossiprogesterone nelle donne con carcinoma mammario operabile.

Cento pazienti con tumore alla mammella operabile sono state assegnate in maniera casuale a intervento chirurgico o a una iniezione intramuscolare di Idrossiprogesterone 500 mg da 5 a 14 giorni prima dell’intervento.

Gli end point primari e secondari erano la sopravvivenza libera da malattia e la sopravvivenza generale, rispettivamente ed è stata inoltre pre-pianificata un’analisi in base allo status dei linfonodi ascellari.

A un follow-up mediano di 65 mesi tra le 976 pazienti idonee ad essere arruolate, sono stati registrati 273 recidive e 202 decessi.

Nel gruppo Progesterone versus gruppo controllo, i tassi a 5 anni di sopravvivenza libera da malattia e sopravvivenza generale sono stati, rispettivamente, 73.9% versus 70.2% ( hazard ratio [ HR ], 0.87; P=0.23 ) e 80.2% vs 78.4% ( HR=0.92; P=0.53 ).

In 471 pazienti linfonodo-positive, i tassi a 5 anni di sopravvivenza libera da malattia e sopravvivenza generale nel gruppo Progesterone versus gruppo controllo sono stati, rispettivamente, 65.3% vs 54.7% ( HR=0.72; P=0.02 ) e 75.7% vs 66.8% ( HR=0.70; P=0.04 ).

Nell’analisi multivariata, la sopravvivenza libera da malattia è migliorata significativamente nel gruppo Progesterone nelle pazienti linfonodo-positive ( HR aggiustato, 0.71; P=0.02 ), mentre non è stato osservato alcun effetto significativo in quelle linfonodo-negative ( P per l’interazione: 0.04 ).

In conclusione, una singola iniezione di Idrossiprogesterone prima dell’intervento chirurgico non migliora gli esiti nella totalità delle donne con carcinoma mammario operabile analizzate.
Questo intervento ha mostrato un miglioramento significativo nelle donne linfonodo-positive.
Se confermato in altri studi, questo risultato potrebbe rappresentare un intervento semplice ed economico, soprattutto nei Paesi in sviluppo dove l’incidenza di metastasi linfonodali è alta. ( Xagena2011 )

Badwe R et al, J Clin Oncol 2011; 29: 2845-2851


Onco2011 Gyne2011 Chiru2011 Farma2011


Indietro

Altri articoli

Il potenziale beneficio della combinazione di una terapia sistemica intracranica efficace con la radioterapia per le pazienti con tumore al...


Il raggiungimento della risposta patologica completa ( pCR ) è fortemente prognostico per la sopravvivenza libera da eventi ( EFS...


È stato esaminato il rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità nelle donne con tumore al seno in base alla...


Sono state studiate diverse strategie neoadiuvanti di de-escalation per ridurre l'uso della chemioterapia nel tumore mammario in fase iniziale HER2-positivo,...


L'aggiunta di Pembrolizumab ( Keytruda ) alla chemioterapia neoadiuvante ha portato a una percentuale significativamente più alta di pazienti con...


Le pazienti con tumore mammario avanzato pretrattato positivo al recettore per gli estrogeni ( ER ) / negativo al recettore...


Everolimus ( Afinitor ), un inibitore orale del target della rapamicina nei mammiferi ( mTOR ), migliora la sopravvivenza libera...


La combinazione dello standard di cura ( Pertuzumab - Trastuzumab, chemioterapia ) con l'immunoterapia contro il tumore può potenziare l'immunità...


La Commissione Europea ha approvato Enhertu ( Trastuzumab Deruxtecan ), un anticorpo monoclonale coniugato, come monoterapia per il trattamento dei...


Il trattamento con bifosfonati nei pazienti con carcinoma mammario in fase iniziale è diventato parte della cura, ma la durata...