Efficacia e sicurezza di Nivolumab più Ipilimumab rispetto a Nivolumab da solo per il trattamento del tumore a cellule squamose ricorrente o metastatico della testa e del collo: studio CheckMate 714
Rimane un'esigenza insoddisfatta di migliorare gli esiti clinici nei pazienti con carcinoma a cellule squamose della testa e del collo ricorrente o metastatico ( R/M SCCHN ).
È stato valutato il beneficio clinico di Nivolumab ( Opdivo ) più Ipilimumab ( Yervoy ) in prima linea rispetto a Nivolumab da solo nei pazienti con carcinoma a cellule squamose della testa e del collo ricorrente o metastatico.
Lo studio clinico randomizzato di fase 2, in doppio cieco, CheckMate 714 è stato condotto presso 83 Centri in 21 Paesi tra il 2016 e il 2019.
I partecipanti idonei avevano almeno 18 anni di età e avevano carcinoma a cellule squamose della testa e del collo ricorrente o metastatico refrattario o idoneo al Platino e nessuna precedente terapia sistemica per la malattia ricorrente o metastatica.
I dati sono stati analizzati dal 2016 ( primo paziente, prima visita ), al 2019 ( blocco del database primario ) e al 2020 ( blocco del database di sopravvivenza globale ).
I pazienti sono stati randomizzati a ricevere Nivolumab ( 3 mg/kg per via endovenosa ogni 2 settimane ) più Ipilimumab ( 1 mg/kg per via endovenosa ogni 6 settimane ) oppure Nivolumab ( 3 mg/kg per via endovenosa ogni 2 settimane ) più placebo fino a 2 anni o fino a progressione della malattia, effetti tossici inaccettabili o revoca del consenso.
Gli endpoint primari erano il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) e la durata della risposta ( DoR ) tra i bracci di trattamento mediante revisione centrale indipendente in cieco nella popolazione con carcinoma a cellule squamose della testa e del collo ricorrente o metastatico refrattario al Platino.
Gli endpoint esplorativi includevano la sicurezza.
Dei 425 pazienti inclusi, 241 ( 56.7%; età media, 59 anni; 194 maschi, 80.5% ) avevano malattia refrattaria al Platino ( Nivolumab più Ipilimumab, n=159; Nivolumab, n=82 ) e 184 ( 43.3%; età media, 62 anni; 152 maschi, 82.6% ) avevano una malattia idonea al Platino ( Nivolumab più Ipilimumab, n=123; Nivolumab, n=61 ).
Al blocco del database primario, il tasso di risposta obiettiva nella popolazione con malattia refrattaria al Platino è stato del 13.2% con Nivolumab più Ipilimumab versus 18.3% con Nivolumab ( odds ratio, OR=0.68; P=0.29 ).
La durata mediana della risposta per Nivolumab più Ipilimumab non è stata raggiunta rispetto a 11.1 mesi per Nivolumab.
Nella popolazione con malattia idonea al Platino, il tasso di risposta obiettivo è stato del 20.3% con Nivolumab più Ipilimumab rispetto al 29.5% con Nivolumab.
Le percentuali di eventi avversi correlati al trattamento di grado 3 o 4 con Nivolumab più Ipilimumab rispetto a Nivolumab sono state del 15.8% ( 25 su 158 ) rispetto al 14.6% ( 12 su 82 ) nella popolazione con malattia refrattaria al Platino e del 24.6% ( 30 su 122 ) versus 13.1% ( 8 su 61 ) nella popolazione con malattia idonea al Platino.
Lo studio clinico randomizzato CheckMate 714 non ha raggiunto il suo endpoint primario di beneficio del tasso di risposta obiettiva con Nivolumab di prima linea più Ipilimumab rispetto a Nivolumab da solo nel carcinoma a cellule squamose della testa e del collo ricorrente o metastatico refrattario al Platino.
Nivolumab più Ipilimumab è risultato associato a un profilo di sicurezza accettabile.
È giustificata la ricerca per identificare le sottopopolazioni di pazienti con carcinoma a cellule squamose della testa e del collo ricorrente o metastatico che trarrebbero beneficio da Nivolumab più Ipilimumab rispetto alla monoterapia con Nivolumab. ( Xagena2023 )
Harrington KJ et al, JAMA Oncol 2023; 9: 779-789
Neuro2023 Oto2023 Onco2023 Farma2023
Indietro
Altri articoli
Radioterapia cerebrale con Pirotinib e Capecitabina nelle pazienti con tumore alla mammella avanzato ERBB2-positivo e metastasi cerebrali
Il potenziale beneficio della combinazione di una terapia sistemica intracranica efficace con la radioterapia per le pazienti con tumore al...
Sopravvivenza libera da progressione radiografica e sopravvivenza libera da progressione clinica come potenziali surrogati della sopravvivenza globale negli uomini con tumore alla prostata metastatico sensibile agli ormoni
Nonostante il notevole aumento della longevità degli uomini affetti da tumore alla prostata metastatico sensibile agli ormoni ( mHSPC ),...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Sopravvivenza globale con Palbociclib più Letrozolo nel tumore mammario avanzato
PALOMA-2 ha dimostrato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) con Palbociclib (...
Terapia endocrina adiuvante con Abemaciclib più terapia endocrina per tumore mammario in fase iniziale ad alto rischio, positivo per il recettore ormonale, negativo per HER2
Due anni di Abemaciclib ( Verzenios ) adiuvante combinato con terapia endocrina ( ET ) hanno portato a un miglioramento...
Segmentectomia versus lobectomia nel tumore polmonare non-a-piccole cellule periferico di piccole dimensioni con aspetto radiologicamente solido-puro
Sebbene la segmentectomia sia risultata migliore della lobectomia in termini di sopravvivenza globale ( OS ) per i pazienti con...
ASCO24 - Studio CROWN: Lorlatinib come prima linea riduce il rischio di progressione o morte a 5 anni, rispetto a Crizotinib, nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato ALK-positivo
Sono stati presentati i risultati di follow-up a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN che ha valutato Lorlatinib...
ASCO24 - Osimertinib ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da progressione, rispetto al placebo, nei pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule con mutazione EGFR in fase avanzata. Studio LAURA
Uno studio randomizzato di fase 3 ha mostrato che Osimertinib ( Tagrisso ) dopo la chemioradioterapia ha migliorato drasticamente la...
Correlazioni tra tasso di risposta e sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale negli studi di immunoterapia per il tumore al polmone metastatico non-a-piccole cellule
I cambiamenti radiografici potrebbero non catturare completamente gli effetti del trattamento degli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ). Sono state...
Malattia infiammatoria pelvica e rischio di tumore epiteliale ovarico
Il tumore epiteliale dell’ovaio è una malattia insidiosa e le donne vengono spesso diagnosticate quando la malattia va oltre il...